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Softlab: sciopero e presidio alla Regione il 15 settembre

Softlab: sciopero e presidio alla Regione il 15 settembre

Lo proclamano i sindacati per ritardo salari e incertezze futuro

CASERTA, 13 settembre 2022, 11:54

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Dopo lo sciopero e il corteo del giugno scorso per lo stipendio arretrato (poi saldato) e le incertezze sul futuro produttivo, tornano a mobilitarsi i lavoratori delle sedi di Caserta e Maddaloni della società Softlab Tech. Le sigle casertane dei sindacati metalmeccanici Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm, insieme alle rappresentanze aziendali, hanno infatti proclamato per il 15 settembre otto ore di sciopero per i circa 250 addetti del gruppo, con contestuale presidio a Napoli davanti alla sede della Regione Campania (via Santa Lucia ore 9.30).
    E anche questa volta la protesta parte da una circostanza contingente, il ritardo nel pagamento dello stipendio di agosto, dopo che anche quello di luglio era stato pagato dopo le scadenze, ma finisce per abbracciare il tema più profondo e impattante delle reindustrializzazioni, di cui la Softlab è parte fondamentale, avendo assunto negli ultimi anni 250 lavoratori fuoriusciti dalla Jabil, multinazionale dell'elettronica con sito produttivo a Marcianise, che a sua volta ha licenziato centinaia di lavoratori con una procedura di esuberi peraltro non ancora terminata, visto che altri duecento addetti dovrebbero fuoriuscire da Jabil. La Softlab, 1200 lavoratori in tutta Italia, è l'azienda che più di tutte si è esposta nel riassorbire ex dipendenti di Jabil, da cui ha ricevuto comunque sostanziosi incentivi alle assunzioni. Il progetto, "benedetto" da Confindustria e da istituzioni come la Regione e il Ministero dello Sviluppo economico, avrebbe dovuto portare gli ex Jabil verso una "nuova vita" lavorativa, ed invece in Softlab si sono ritrovati in buona parte in cassa integrazione e solo pochi sono impiegati in qualche mansione. "I progetti presentati e gli impegni sottoscritti - scrivono i sindacati - non hanno garantito la realizzazione delle promesse fatte agli ex Jabil. È da troppo tempo che le istituzioni, più volte sollecitate, non sono andate oltre ad un interessamento di facciata, ma nella sostanza niente è stato prodotto concretamente".
   

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