Dopo lo sciopero e il corteo del
giugno scorso per lo stipendio arretrato (poi saldato) e le
incertezze sul futuro produttivo, tornano a mobilitarsi i
lavoratori delle sedi di Caserta e Maddaloni della società
Softlab Tech. Le sigle casertane dei sindacati metalmeccanici
Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm, insieme alle rappresentanze
aziendali, hanno infatti proclamato per il 15 settembre otto ore
di sciopero per i circa 250 addetti del gruppo, con contestuale
presidio a Napoli davanti alla sede della Regione Campania (via
Santa Lucia ore 9.30).
E anche questa volta la protesta parte da una circostanza
contingente, il ritardo nel pagamento dello stipendio di agosto,
dopo che anche quello di luglio era stato pagato dopo le
scadenze, ma finisce per abbracciare il tema più profondo e
impattante delle reindustrializzazioni, di cui la Softlab è
parte fondamentale, avendo assunto negli ultimi anni 250
lavoratori fuoriusciti dalla Jabil, multinazionale
dell'elettronica con sito produttivo a Marcianise, che a sua
volta ha licenziato centinaia di lavoratori con una procedura di
esuberi peraltro non ancora terminata, visto che altri duecento
addetti dovrebbero fuoriuscire da Jabil. La Softlab, 1200
lavoratori in tutta Italia, è l'azienda che più di tutte si è
esposta nel riassorbire ex dipendenti di Jabil, da cui ha
ricevuto comunque sostanziosi incentivi alle assunzioni. Il
progetto, "benedetto" da Confindustria e da istituzioni come la
Regione e il Ministero dello Sviluppo economico, avrebbe dovuto
portare gli ex Jabil verso una "nuova vita" lavorativa, ed
invece in Softlab si sono ritrovati in buona parte in cassa
integrazione e solo pochi sono impiegati in qualche mansione. "I
progetti presentati e gli impegni sottoscritti - scrivono i
sindacati - non hanno garantito la realizzazione delle promesse
fatte agli ex Jabil. È da troppo tempo che le istituzioni, più
volte sollecitate, non sono andate oltre ad un interessamento di
facciata, ma nella sostanza niente è stato prodotto
concretamente".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA