Gratitudine, emozione e le
testimonianze di colleghi giornalisti e professori universitari
hanno segnato una giornata dedicata al ricordo di Enrico
Mascilli Migliorini nel centesimo anniversario della sua
nascita. La commemorazione è avvenuta nel Palazzo delle Poste
organizzata dall'Emeroteca Biblioteca Tucci, che già gli dedicò
nel gennaio 2018 un convegno e una mostra.
Migliorini (nella foto è insieme con Carlo Bo) nato a Roma nel
giugno 1922 e morto a Napoli nell'agosto 2016 era stato, tra
l'altro, uno dei soci che aveva dato nel dopoguerra nuovo un
impulso alla ricostuita Emeroteca. Cronista audace,
editorialista raffinato, fondatore e direttore di quotidiani
(dal clandestino «Veneto liberale» al «Messaggero Veneto») e di
riviste, ma anche direttore dei centri Rai di Napoli, Cosenza,
Ancona e Firenze, nonché fondatore delle scuole universitarie di
giornalismo, era riuscito a coltivare la sua vocazione di
sociologo, fino a diventare preside della Facoltà di Sociologia
dell'Università di Urbino e autore di circa trenta libri. Lo
hanno ricordato lo scrittore e giornalista Ermanno Corsi, il
professor Lucio D'Alessandro, preside dell'Università Suor
Orsola Benincasa, il direttore dei servizi giornalistici della
Campania Oreste Lo Pomo e il figlio Luigi Mascilli Migliorino,
storico dell' Università Orientale e Accademico dei Lincei, che
sono stati introdotti da Salvatore Maffei una cui testimonianza
risalente a quarantotto anni fa ha offerto la conferma che il
grande intellettuale scrisse articoli " sempre originali, sempre
istruttivi, mai trasudanti compiacimento o genuflessione verso
il potere".
Dei due convegni dell'Emeroteca Tucci resterà traccia in una
pubblicazione Illustrata.
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