Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Covid: ristoratori Napoli, richiudere è mazzata terribile

Covid

Covid: ristoratori Napoli, richiudere è mazzata terribile

Di Porzio,perchè negozi aperti e a noi arriva la Tari da pagare?. Sorbillo: 'Il pranzo era una boccata di ossigeno'

NAPOLI, 19 febbraio 2021, 15:41

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

"Tornare in zona arancione è una mazzata terribile. Stavamo lavorando un po' a pranzo per pagare i debiti, restare a galla, una nuova chiusura è difficilissima da reggere per tutti i ristoratori ormai". Così sul ritorno in zona arancione della Campania da domenica Massimo Di Porzio, presidente del ristoratori di Confcommercio a Napoli e titolare della pizzeria Umberto a Chiaia.
    "Non capisco questo accanimento nei confronti dei ristoranti e dei bar - dice - tutti gli altri negozi restano aperti, tutti possono ammucchiarsi nei grandi store di abbigliamento, nei supermercati. E noi? Ci chiudono; lo trovo insostenibile, bisogna rivedere le regole, lasciare possibilità a chi ha spazio di rimanere aperto per guadagnare quello che ci serve a pagare qualcosa, se chiudiamo di nuovo diventa veramente dura, è una tragedia per un settore già in ginocchio".
    "La chiusura - dice Di Porzio - serve per combattere la movida, ma mentre nei ristoranti ci sono spazi e protocolli applicati, altrove non è così, le persone si vedono dovunque. E' chiaro che se ho dieci metri quadrati devo chiudere, ma se ne ho 500 posso distribuire i clienti e lavorare. Oppure facciano il lockdown, chiudano tutto per un mese, facciano le vaccinazioni e poi si riparte, ma basta questa incertezza che cambia da un giorno all'altro".
    Di Porzio sottolinea anche le spese, che continuano ad esserci: "Ci è arrivata la Tari dal Comune da pagare entro il 16 marzo in un'unica rata. E' la stessa cifra del 2019, con un piccolo sconto del 5-10%, che significa? Come si fa a pagare? Per i ristoranti la Tari è una cifra altissima e non abbiamo prodotto gli stessi rifiuti, perché siamo stati chiusi 5 mesi nel 2020 e altri tre mesi abbiamo fatto solo delivery, è assurdo". 

Anche Gino Sorbillo, noto pizzaiolo napoletano, usa toni molto duri commentando la prossima zona arancione per la Campania.  "Chiudere di nuovo sarebbe la mazzata finale. Noi ristoratori non possiamo farci niente, molti hanno già chiuso e tantissimi chiuderanno per sempre se si blocca di nuovo il pranzo che ci avevano lasciato". "So che la politica può farcela fino a un certo punto, e se le persone abbassano l'attenzione i casi aumentano. E lo hanno fatto. Natale, anche San Valentino, tutti hanno abbassato la guardia. Più passa il tempo e più le persone si ritrovano anche in maniera segreta. Dovunque in Italia ci sono serate in casa, 10-15 persone che mangiano la pizza, che bevono l'aperitivo quando finiscono di lavorare. La popolazione non ce la fa più ma non si può pensare che se faccio una serata a casa con gli amici il virus non entra". Sorbillo fa un quadro ampio: "Noi tutti, e comprendo anche la politica e la comunità scientifica, affrontiamo una cosa più grande di noi. A marzo 2020 mi sono esposto dando una prospettiva grave per ristorazione e bar, ho fatto appelli pubblici. All'epoca ironizzavano sulle mie iniziative, mi dicevano che ero pazzo, che ingigantivo le cose, che la faceva tragica e invece i fatti mi hanno dato pienamente ragione". E ora con la zona arancione si abbandona anche il pranzo al ristorante: "Era una boccata d'ossigeno - dice Sorbillo - ora torniamo a un anno fa, e riprendiamo da zero la lotta alle varianti. Io penso che i ristoranti mantengono le distanze, non si può chiudere di nuovo. Già molti ristoratori hanno chiuso definitivamente per i fitti che si sono accumulati, sono stati sfrattati, le utenze vanno avanti. Ma poi questa chiusura improvvisa non ha senso, noi lavoriamo con merce deperibile, pomodoro, mozzarella, pasta che se lievita e non viene usata 'scoppia'. Ci serve una previsione. E invece no, chiusura di nuovo mentre supermercati, negozi, gallerie commerciali restano aperte. C'è un accanimento contro la ristorazione".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza