L'aumento esponenziale delle
utenze del gas e dell'energia elettrica pongono a serio rischio
la tenuta delle imprese della panificazione. E' l'allarme
lanciato da Assipan Confcommercio che chiede al Governo "un
adeguato e tempestivo credito d'imposta che compensi
l'incremento del costo energetico, nonché un tetto massimo a
questi costi, già applicato con successo in altri paesi europei
come la Spagna e il Portogallo".
"Abbiamo non più di sessanta giorni davanti - afferma il
presidente nazionale Assipan Confcommercio Antonio Tassone - il
rischio, dobbiamo dircelo, è che tra un paio di mesi il pane
artigianale possa sparire dalle tavole degli italiani. Le
piccole e medie imprese di questo passo scompariranno lasciando
spazio ai grandi operatori industriali".
"L'analisi dei bilanci delle imprese del settore della
panificazione - è detto in unna nota - relativamente al periodo
precrisi evidenziava un impatto dei costi riconducibili alle
materie prime energetiche (bollette della luce, bollette del
gas, ecc.) pari mediamente al 5% circa del fatturato complessivo
aziendale. La situazione attuale disegna uno scenario che
configura un balzo eclatante delle stesse voci di costo,
mediamente quadruplicate per gli operatori del settore della
panificazione. Il quadro che ne consegue rischia di produrre
effetti devastanti sul comparto, prevalentemente per coloro che
si appoggiano su un numero di addetti più corposo. Le prime
stime prudenziali degli effetti della crisi sul settore della
panificazione, evidenziano che da qui alla metà del 2023, in
assenza di aiuti concreti alle imprese e/o di interventi lineari
e strutturali finalizzati a limitare l'impatto negativo della
crisi energetica, si rischia di perdere fino a 1.350 imprese
dell'intero settore della panificazione che potrebbero chiudere
senza essere sostituite da nuove imprese, con una perdita di
circa 5.300 posti di lavoro". "Assipan Confcommercio pertanto
ritiene indispensabile - è detto nella nota - l'immediato
inserimento delle imprese della panificazione fra quelle
energivore, alla luce soprattutto dell'impatto che tale voce di
costo ha sul valore della produzione e, in linea generale,
chiede di procedere alla revisione della fissazione dei prezzi
del gas sul mercato TTF, ossia l'indice di borsa del gas sul
mercato dei Paesi Bassi, dal quale sarebbe opportuno sganciarsi,
e di valutare la possibilità di praticare prezzi del gas legati
ai contratti di fornitura, cioè sulla base dei prezzi
all'importazione che sono notevolmente più bassi di quelli del
mercato TTF. Inoltre, il contesto economico attuale richiede di
riconsiderare l'attivazione della moratoria sui finanziamenti in
essere per un periodo di almeno 12 mesi, cosi come avvenuto in
piena emergenza pandemica. Senza questi interventi immediati, il
pane artigianale, bene primario per eccellenza, potrebbe presto
mancare sulle tavole degli italiani".
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