Ospita una delle più alte
concentrazioni di ultracentenari d'Italia e rappresenta, assieme
alla Sardegna, un caso di studio per la comunità scientifica
mondiale. E' il "laboratorio a cielo aperto della longevità",
un'area dell'Aspromonte che comprende i comuni di Varapodio,
Molochio, Oppido Mamertina e alcune altre zone limitrofe, in
tutto una ventina di centri, scelta adesso per effettuare in
Italia un primo studio randomizzato incentrato sul ruolo di una
particolare nutrizione che sposai progressi della scienza e la
dieta dei centenari locali.
La ricerca verrà condotta nei prossimi 18 mesi dalla Fondazione
Valter Longo, in collaborazione con la University of Southern
California, l'Università della Calabria e l'Università di
Palermo e coinvolgerà 500 pazienti con l'obiettivo dichiarato di
determinare se si possono ridurre i fattori di rischio per le
malattie e l'età biologica della comunità dei partecipanti. Lo
start all'iniziativa scientifica è stato dato a Varapodio
proprio da Valter Longo, biogerontologo e biologo cellulare
italo-americano noto per i suoi studi sul ruolo dei geni del
digiuno e della risposta nutritiva sull'invecchiamento e sulle
malattie della protezione cellulare. Longo, i cui genitori sono
originari della Calabria, terra che anche lui conosce bene per
averci trascorso lunghi periodi di vacanza in giovane età, è
direttore del Programma di Ricerca su Longevità e Cancro
dell'Ifom di Milano e a capo dell'Istituto di Longevità alla
University of Southern California - Davis School of Gerontology
di Los Angeles.
"La Dieta della Longevità - ha detto lo scienziato e
ricercatore italo americano, illustrando le caratteristiche
dello studio - è un tipo di alimentazione che unisce i cibi
storicamente presenti sulla tavola delle persone più longeve
alle scoperte scientifiche degli ultimi 30 anni. L'alto numero
di centenari che caratterizza alcuni paesi della Calabria,
infatti, suggerisce che la Dieta della Longevità, che cambia con
l'età, abbia avuto un ruolo importante nei record di centenari
raggiunti da Molochio, Varapodio e alcuni comuni limitrofi. La
Dieta della Longevità - ha aggiunto lo Longo - prevede
un'alimentazione a base soprattutto di alimenti di origine
vegetale come i legumi, i cereali integrali, verdure, frutta a
guscio e altri prodotti locali, tra cui i limoni. Quanto ad
alimenti di origine animale, fino ai 65 anni è contemplato
principalmente il consumo di pesce 2-3 volte alla settimana,
soprattutto azzurro e di piccole dimensioni, data la miglior
qualità nutrizionale e la minor presenza di inquinanti, in
particolare di metalli pesanti. Dopo i 65 anni di età, il
quantitativo di proteine (ma anche la varietà dei cibi, anche di
origine animale) può aumentare, per contrastare la perdita di
massa muscolare e ossea che si ha con l'età. È fondamentale,
però, essere seguiti da un nutrizionista come quelli che
lavorano per la Fondazione Valter Longo".
In particolare lo studio si svilupperà attraverso una dieta
'mimadigiuno', a base vegetale e ipocalorica, con basse proteine
e zuccheri, capace di ridurre i fattori di rischio o in alcuni
casi di riportare alla normalità pazienti alle prese con
malattie come il diabete.
"L'amministrazione comunale di Varapodio, la Fondazione Valter
Longo e le università della Calabria e di Palermo - ha detto il
sindaco del centro aspromontano, Orlando Fazzolari - lavoreranno
assieme per portare a termine questo studio su un territorio che
comprende una ventina di Comuni della Piana di Gioia Tauro, su
un campione di almeno 500 persone". Alla presentazione dello
studio oltre a Longo e Fazzolari; (in rappresentanza della
Città Metropolitana di Reggio Calabria), hanno partecipato
Amalia Bruni, scienziata e consigliere regionale, Giuseppe
Passarino, professore di genetica all'Università della Calabria;
Antonluca Matarazzo, Ad Fondazione Valter Longo Onlus; Romina
Inés Cervigni, responsabile scientifico Fondazione Valter Longo
Onlus; Alberto Montesanto, Università della Calabria; Antonella
Pellegrino, biologa nutrizionista.
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