Avrebbe alterato il
risultato del controllo effettuato tramite scanner su un
container in cui erano nascosti trecento chili di cocaina,
attestandone falsamente la regolarità, il dipendente
dell'Agenzia delle dogane di Gioia Tauro, Pasquale Sergio, di
61 anni, arrestato e condotto in carcere nell'ambito
dell'operazione della Guardia di finanza che ha portato
all'arresto di 36 persone accusate di avere gestito un traffico
internazionale di droga con base logistica nel porto container.
Sergio, in particolare, che era proprio l'addetto allo scanner,
avrebbe alterato, secondo quanto é detto nel capo d'imputazione,
"gli esiti della scansione radiogena effettuata su un container
trasportato dalla nave Msc Adelaide, proveniente da Santos, in
Brasile, e sbarcato nel porto di Gioia Tauro il 18 dicembre del
2020".
Il dipendente dell'Agenzia delle Dogane, in cambio della sua
complicità, avrebbe percepito, secondo quanto é emerso dalle
indagini, una somma pari al 3% del valore dello stupefacente che
era custodito nel container, stimato in quasi nove milioni di
euro.
A carico di Bruno, in particolare, è stato disposto il sequestro
di beni per un valore di 261 mila euro.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA