(ANSA) - POTENZA, 24 GEN - Richieste estorsive di denaro - di
diecimila euro al proprietario di una struttura balneare e di
novemila euro ai componenti della sua stessa famiglia -
risentimenti e vendette personali, conti in sospeso per
l'attività di guardiania: sono questi alcuni degli elementi
emersi dal quadro indiziario a carico di Davide Suriano, che il
Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Potenza,
Francesco Curcio, ha descritto ai giornalisti, dopo l'arresto
dell'uomo considerato responsabile dei cinque incendi
verificatisi nel maggio 2022 a Scanzano Jonico (Matera).
"Atti devastanti e di gravissimo pericolo per l'incolumità
pubblica - ha detto Curcio - commessi da un soggetto che, sulla
base dei gravi indizi a suo carico, nel giro di dieci giorni, fa
danni rilevantissimi e che suscitano grave allarme sociale,
mettendo persino a rischio la stagione balneare per un centro
che vive anche di questo".
Il movente, per gli inquirenti, ruotava intorno alle
"guardianie delle attività economiche e balneari. Si tratta - ha
spiegato il procuratore - di una delle prime attività alla quale
si sono de sempre dedicate le diverse criminalità organizzate.
Imporre e trarre utilità dalla guardiania è l'abc del crimine
organizzato".
"L'indagine su eventuali complicità, ricostruzioni su
mandanti, complici e favoreggiatori - ha concluso Curcio -
considerato anche il contesto ambientale in cui Suriano si
muoveva, tipico di chi ha contatto con la criminalità
organizzata, andrà avanti". (ANSA).
Mafia: estorsioni e guardianie movente degli incendi a Scanzano
Il Procuratore Curcio: "L'indagine non si ferma qui"
