Un detenuto italiano, del circuito
"alta sicurezza" del carcere di Melfi (Potenza), ha aggredito
due giorni fa un assistente capo della Polizia penitenziaria,
procurandogli lesioni che sono state dichiarate guaribili in
cinque giorni dai medici dell'ospedale. Lo ha reso noto il
segretario regionale del Sappe (Sindacato autonomo Polizia
penitenziaria), Saverio Brienza, esprimendo solidarietà
all'agente, colpito al viso con un pugno "soltanto perché
cercava di far rispettare il regolamento interno dell'istituto
penitenziario".
Brienza ha sottolineato che, "dopo le gravi vicende di Santa
Maria Capua Vetere", si registra "in modo esponenziale in ambito
nazionale un particolare aumento delle violenze" ai danni degli
agenti penitenziari", fino a rendere "possibile" una "forma di
delegittimazione da parte di alcuni gruppi" della Polizia
penitenziaria "nel suo operato istituzionale". Solidarietà
all'assistente capo colpito a Melfi è stata espressa anche dal
segretario generale del Sappe, Donato Capece.
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