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Portogallo: ancora polemiche su dati pedofilia della Chiesa

Oltre cento preti accusati di violenza sessuale ancora attivi

14 febbraio, 12:23

(ANSAmed) - LISBONA, 14 FEB - Continuano a far discutere i dati sulla pedofilia nella Chiesa cattolica in Portogallo divulgati ieri dalla commissione indipendente incaricata dalla Conferenza episcopale portoghese di indagare sui casi di abuso avvenuti dagli anni '50 del secolo scorso a oggi. A colpire di più nella lettura dettagliata del rapporto conclusivo, fra le altre cose, ci sarebbe una maggiore presenza di vittime di sesso femminile (42%) rispetto a inchieste simili svolte in altri Paesi, dove la quota di vittime maschili è molto più alta.

Un'altra caratteristica dell'inchiesta portoghese è l'alta percentuale di sacerdoti tra i violentatori (77%) accanto a suore, frati o professori di collegi religiosi.

Ma la questione più spinosa, al momento, è il fatto che oltre cento di questi preti accusati di violenza sessuale siano ancora attivi nelle rispettive parrocchie o in altre istituzioni religiose. Durante la conferenza stampa di ieri, lo psichiatra infantile Pedro Strecht, coordinatore della commissione, è stato netto nelle sue dichiarazioni: "Non bastano i ritiri spirituali e le sospensioni temporanee, perché non esistono miracoli. Io li dimetterei". La commissione dunque, nel concludere la propria missione dopo un anno di lavoro, raccomanda la creazione di una nuova commissione di osservazione permanente, interna alla Chiesa, ma costituita soprattutto da personalità esterne e indipendenti.(ANSAmed).

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