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A Tripoli inaugurato complesso tomba di Aelia Arisuth

Monumento recuperato da archeologi italiani e libici

14 marzo, 15:04

(ANSAmed) - ROMA, 14 MAR - L'Ambasciatore d'Italia in Libia, Giuseppe Buccino Grimaldi, ha partecipato all'inaugurazione della Tomba di Aelia Arisuth a Gargaresc in occasione del ripristino dell'ipogeo e del restauro dei dipinti murali. Un evento a cui sono intervenuti il presidente del Dipartimento di Antichità della Libia (DoA), Mohamed Faraj Mohamed al Faloos e Luisa Musso, presidente della Fondazione MedA - Mediterraneo Antico e direttrice della missione archeologica.

Noto anche come "Tomba dei fedeli di Mitra", il complesso costituisce uno dei monumenti più rappresentativi dell'antica Oea (nome antico di Tripoli), situata nell'oasi di Gargaresh. Il suo recupero, frutto del lavoro congiunto tra archeologi italiani e libici, è stato possibile grazie al sostegno dell'Ambasciata italiana a Tripoli, al contributo di Bashir O.

Galgham e al sostegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e della Fondazione MedA.

All'inaugurazione sono intervenuti esponenti del mondo politico e culturale del Paese, oltre che di esponenti della comunità internazionale, che hanno avuto modo di conoscere le diverse fasi dei lavori di restauro susseguitesi durante il corso degli anni, illustrate attraverso una mostra fotografica realizzata per l'occasione. Una visita guidata ha poi consentito ai partecipanti di ammirare da vicino l'originaria bellezza del sito archeologico, riconsegnato al pubblico nel suo antico splendore. L'evento rappresenta un importante traguardo che segna un ulteriore passo in avanti che l'Ambasciata d'Italia insieme ai suoi partner libici compie per rafforzare la cooperazione culturale tra i due Paesi. "Il restauro di questo sito archeologico - ha dichiarato l'Ambasciatore Buccino Grimaldi - rappresenta una concreta testimonianza degli sforzi italiani per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio comune del Mediterraneo, l'area del mondo che conta oggi il più alto numero di missioni archeologiche accreditate presso il Maeci e attive anche nei più importanti siti della Libia".

(ANSA).

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