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A Tripoli restaurata la Tomba di Aelia Arisuth

Ipogeo 'dei fedeli di Mitra' riapre anche grazie all'Italia

11 marzo, 19:33

(ANSA) - IL CAIRO, 11 MAR - Dopo anni di lavori di restauro è stata riaperta al pubblico a Tripoli la cosiddetta "Tomba di Aelia Arisuth", nota anche come "dei fedeli di Mitra", l'ipogeo che costituisce uno dei monumenti più rappresentativi di Oea, l'antico nome della capitale libica. Lo annuncia una nota dell'Ambasciata d'Italia in Libia segnalando che l'inaugurazione è stata aperta questo pomeriggio dall'Ambasciatore Giuseppe Buccino Grimaldi.

La tomba sotterranea si trova a Gargaresc, nella periferia occidentale di Tripoli e il suo recupero, che ha incluso il restauro di dipinti murali, è frutto del lavoro congiunto tra archeologi italiani e libici reso possibile "grazie al sostegno dell'Ambasciata italiana a Tripoli, al prezioso contributo del Prof. Bashir O. Galgham, Direttore dell'Ufficio Relazioni Internazionali" del Dipartimento di Antichità della Libia (DoA) e "al sostegno finanziario del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale" italiano e della "Fondazione MedA" (Mediterraneo Antico), sottolinea la nota.

Il restauro è stato compiuto "nonostante il particolare contesto socio-politico che attraversa il Paese", viene ricordato, e "segna un ulteriore passo in avanti che l'Ambasciata d'Italia, insieme ai suoi partner libici, compie per rafforzare la cooperazione culturale tra i due Paesi".

"Il restauro di questo sito archeologico - ha dichiarato l'Ambasciatore d'Italia in Libia, Buccino Grimaldi - rappresenta una concreta testimonianza degli sforzi italiani per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio comune del Mediterraneo, l'area del mondo che conta oggi il più alto numero di missioni archeologiche accreditate presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e attive anche nei più importanti siti della Libia".

Accanto a esponenti del mondo politico e culturale libico e della comunità internazionale, all'inaugurazione hanno partecipato fra gli altri il presidente del DoA, Mohamed Faraj Mohamed al Faloos, e la Prof.ssa Luisa Musso, presidente della Fondazione MedA e direttrice della missione archeologica che ha recuperato il sito.

Attraverso una mostra fotografica realizzata per l'occasione, ai partecipanti sono state illustrate le fasi dei lavori di restauro susseguitesi durante il corso degli anni. Una visita guidata ha consentito di ammirare da vicino per la prima volta "l'originaria bellezza del sito archeologico, riconsegnato al pubblico nel suo antico splendore", viene aggiunto. (ANSA).

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