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Amnesty dopo esecuzione di un giordano, 'Riad disprezza la vita'

Hussein Abu al-Khair è stato torturato,famiglia nemmeno avvisata

13 marzo, 15:13

(ANSAmed) - ROMA, 13 MAR - "Con l'esecuzione di Hussein Abu al-Khair, senza nemmeno avvisare la sua famiglia, le autorità saudite hanno ancora una volta rivelato il loro insensibile disprezzo per la vita umana". Lo afferma in una nota, Heba Morayef, direttrice regionale di Amnesty International per il Medio Oriente e l'Africa del Nord, in risposta all'esecuzione di Hussein Abu al-Khair, un giordano padre di 8 figli che dal 2015 si trovava nel braccio della morte in Arabia Saudita a seguito di un processo iniquo in cui era stato condannato per un reato legato alla droga.

"Le autorità saudite continuano a vantarsi che le nuove riforme legislative tutelano i diritti umani, eppure l'esecuzione di Hussein dopo un processo ingiusto mette in luce il loro totale fallimento nel dare seguito a queste promesse", ha proseguito la direttrice. "Per anni, i funzionari carcerari sauditi hanno tenuto Hussein in isolamento, gli hanno negato l'assistenza legale e non hanno indagato sulla sua denuncia di essere stato torturato per ottenere le 'confessioni' che sono state alla base della sua condanna. Nessuno dovrebbe subire un simile trattamento. Le autorità devono restituire immediatamente il corpo di Hussein Abu al-Khair alla sua famiglia, affinché possa avere una degna sepoltura", ha aggiunto. Per Amnesty, "l'Arabia Saudita deve stabilire immediatamente una moratoria ufficiale sulle esecuzioni, al fine di abolire la pena di morte nel Paese". (ANSAmed).

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