Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

A Summit donne Abu Dhabi giornata sull'istruzione

Secondo ed ultimo giorno, si discute anche di cultura e media

22 febbraio, 20:47

(dell'inviata Gaetana D'Amico)

ABU DHABI - In un contesto storico dove l'accesso femminile all'istruzione in alcuni Paesi è limitato se non addirittura abolito, il mondo delle arti e della cultura diventano strumenti importanti con le quali le donne possono dare un contributo al progresso sociale, all'integrazione e portare messaggi di pace, rompendo gli stereotipi. E' quanto è emerso alla giornata conclusiva della conferenza internazionale sulla leadership femminile (Global summit of women), ad Abu Dhabi, la capitale degli Emirati Arabi Uniti, organizzata sotto il patrocinio della sceicca Fatima bint Mubarak, presidente dell'Unione generale delle donne.

"Il ruolo delle arti con un'impronta femminile è molto grande e può far passare messaggi di pace per risolvere i conflitti.

Per questo motivo l'istruzione è importante fin dalla prima infanzia e le donne dovrebbero essere più consapevoli del loro ruolo", sostiene Mounya Allali, professoressa presso l'Università degli Studi del Piemonte Orientale (Vercelli).

Quell'istruzione che è oggi negata alle donne afghane, fa notare Atefa Tayeb, ex vice ministra di Kabul per gli Affari Parlamentari e fondatrice della 'Istaghal University e High school', fuggita dal Paese per rifugiarsi nel Regno Unito nell'agosto del 2021 dopo che i talebani hanno preso il potere.

"Le donne afgane sono state private dei diritti fondamentali, non solo di quelli dell'istruzione", ha detto a margine della conferenza. "E' comunque importante - aggiunge - parlare dei progressi e delle conquiste raggiunti dalle afghane in due decenni (prima del 2021, ndr) e dalla loro resistenza, incoraggiandole a continuare".

"Non ci sono scorciatoie, dobbiamo lavorare sodo. Dobbiamo rafforzare la solidarietà tra le donne, sostenerci a vicenda per raggiungere i nostri obiettivi, il tutto con l'istruzione come strumento più potente al mondo", ha invece sottolineato l'ex presidente delle Mauritius, Amina Gurib-Fakim. Mentre la deputata camerunense Hassana Nourane ha sottolineato "l'urgente necessità di promuovere fondi per l'istruzione delle donne e di lasciarsi alle spalle ogni tipo di divisione, contando anche con gli uomini in questo processo per raggiungere la piena uguaglianza". A sottolineare la "lettura trasversale del ruolo delle donne in diversi settori e diverse realtà" è stata Loredana Segreto, direttrice generale dell'Università del Piemonte Orientale. "Anche una partecipazione così estesa è un richiamo di impegno vero e di apertura rispetto all'attenzione del ruolo della donna per portare un contributo serio, una testimonianza forte". "Oggi, purtroppo, nel nostro settore lottiamo ancora con gli stereotipi", fa notare Chantal Saliba Abikhalil, giornalista e presentatrice di Sky News Arabia. "Il nostro compito, da donne, è di lavorare insieme e di far in modo che la nostra voce sia ascoltata. Per questo abbiamo bisogno degli uomini. Non perché debbano parlare al posto nostro, ma perché dovrebbero essere loro i primi a innescare il cambiamento".

La conferenza ha sottolineato i progressi fatti dalle donne in tutti i settori: dallo sport alla politica, media, cultura e musica. Alcune barriere sono state superate, "ma c'è ancora tanto da fare", sostiene Lilian Mbabazi, nota musicista dell'Uganda. "Noi abbiamo combattuto le nostre battaglie. Ora dobbiamo guardare alle prossime generazioni di donne per fare in modo che possano esprimersi ancora meglio rispetto a quanto siamo riuscite noi".

© Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati