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Gli ingorghi di Algeri diventano una speranza per i migranti

Il fenomeno dell'accattonaggio degli 'elemosina-elemosina'

25 maggio 2023, 11:21

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(di Hassen Houicha) (ANSAmed) - ALGERI, 25 MAG - I numerosi ingorghi ad Algeri, oltre ad essere un tormento per gli automobilisti, sono divenuti un'opportunità per migranti africani di guadagnare qualche dinaro chiedendo l'elemosina.

Uno dei maggiori problemi che affliggono la capitale algerina è infatti il traffico paralizzante, soprattutto agli ingressi da tutte le direzioni: secondo dati ufficiali del governo, ogni giorno più di un milione di auto si ammassano per strade della capitale del Paese nordafricano.

Da anni, è ormai notevole la presenza di immigrati provenienti da Paesi africani, soprattutto dalla regione del Sahel, su tratti di strada che quotidianamente sono teatro di ingorghi nelle principali città algerine.

Dopo anni di instabilità nella regione e soprattutto in seguito all'intervento militare francese in Mali nel 2013, migliaia di migranti provenienti dai Paesi del Sahel si sono riversati in Algeria, tra cui intere famiglie, bambini, donne ed anziani.

Questi migranti sono spesso chiamati "sadaqa sadaqa" ("elemosina, elemosina") con riferimento all'espressione che più frequentemente usano nell'approcciare gli automobilisti negli ingorghi.

Mentre alcuni di loro offrono servizi agli automobilisti pulendo parabrezza e finestrini con acqua e sapone liquido o vendendo fazzoletti di carta, molti trovano una fonte di sostentamento nelle code delle auto attraverso l'accattonaggio.

I migranti spesso "negoziano" con gli automobilisti prima di ottenere qualche dinaro, soprattutto perché la maggior parte di loro ora parla arabo o il dialetto algerino locale.

Rihanna, 21 anni, nigerina, incontrata nel quartiere di El Hamiz, nella periferia orientale di Algeri, ha raccontato ad ANSAmed che per lei e per suoi connazionali gli ingorghi sono diventati una fonte di speranza di guadagnare denaro.

"La vita è molto difficile nel mio Paese, che soffre di povertà, siccità, mancanza di risorse e sicurezza instabile", ha raccontato Rihanna, che non ha voluto fornire il proprio cognome. "Sono arrivata in Algeria nel 2021 con i componenti della mia famiglia, e questi ingorghi ci aiutano a trovare denaro per vivere", ha detto la giovane. "Alcune persone ci danno quello che possono, ma altre tengono i finestrini delle macchine chiusi", ha aggiunto Rihanna.

"Mentre gli automobilisti si lamentano degli ingorghi, noi li vediamo sotto una luce diversa, perché è proprio grazie a queste code di macchine che ci procuriamo il nostro sostentamento quotidiano", ha detto ancora la nigerina..

Negli ultimi anni migliaia di migranti africani sono stati rimpatriati, in particolare in Mali e Niger, e le autorità di Algeri affermano che queste operazioni sono state condotte nel rispetto dei diritti umani e in accordo con i governi di Bamako e Niamey. (ANSAmed).

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