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Israele: finanziaria, Netanyahu evita la crisi con gli ortodossi

Accordo in extremis, ok premier ad assegni a studenti rabbinici

(ANSAmed) - TEL AVIV, 22 MAG - Mentre la Knesset si accinge a votare in questi giorni la finanziaria per gli anni 2023-24, il premier Benyamin Netanyahu ha registrato oggi un importante successo politico quando, in extremis, è riuscito ad eliminare la minaccia giunta da una delle fazioni ortodosse incluse nella sua coalizione, Agudat Israel, di astenersi dal voto. Negli ultimi giorni deputati di Agudat Israel avevano ribadito che in base agli accordi di governo spettavano loro finanziamenti per 650 milioni di shekel (oltre 150 milioni di euro) e che altrimenti avrebbero preso in considerazione altre opzioni "fra cui quella di andare ad elezioni anticipate". Oggi Netanyahu è riuscito a disinnescare quella mina garantendo assegni agli studenti rabbinici di quel partito, per un ammontare complessivo di 250 milioni di shekel. In questo modo la struttura generale del bilancio di Stato - messa a punto dal ministro delle finanze Bazelel Smotrich (Sionismo Religioso) - non è stata alterata. Per Netanyahu comunque i problemi non sono terminati. Il partito di estrema destra 'Otzmà Yehudit' (Potere ebraico) insiste anch'esso per poter disporre di cospicui finanziamenti, da devolvere agli abitanti del Negev e della Galilea.

Domani, durante le votazioni alla Knesset, a Gerusalemme avrà luogo una manifestazione indetta per denunciare quello che gli organizzatori definiscono "un saccheggio sistematico della cassa pubblica" da parte degli alleati di governo di Netanyahu. Ieri importanti economisti hanno avvertito che le concessioni del premier agli ortodossi rappresentano nel lungo termine un pericolo per l'economia e per la sicurezza di Israele.(ANSAmed).

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