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A Tunisi un ristorante offre pasti gratis ai senzatetto

Si moltiplicano le iniziative per i più deboli e bisognosi

04 aprile, 14:14

TUNISI - Nel mese sacro per i musulmani del Ramadan, si moltiplicano in Tunisia le iniziative a favore dei più deboli e bisognosi. Tra le più significative si segnala quella di UniVersElle, un'associazione di volontari che già durante il corso dell'anno fornisce pasti gratuiti ai senzatetto a Tunisi, ma che in questo periodo ha ampliato il suo raggio di azione avviando anche una campagna fondi e lanciando un appello a tutti coloro che vogliono aggiungersi alle attività.
Motore dell'iniziativa Nizar Khadhari, a capo dell'associazione costituita nel 2014 con un impegno, "nato quasi per caso". Il nostro ristorante dice "è un locale sociale umanitario della associazione 'Unis pour l'humanité', e tutti i suoi profitti vanno ai senzatetto. Prima aiutavamo le persone cucinando il cibo nelle nostre case, poi l'idea di creare il ristorante nel tentativo di essere autosufficienti in termini di entrate e spese e fornire pasti ai senza fissa dimora". Il ristorante ha un nome tutto italiano, dal significato chiaro e simbolico 'L' Altro pizzeria'. "Vogliamo che le persone vengano da noi perché il nostro obiettivo non è guadagnare, non siamo noi a trarne vantaggio ma tutti i profitti andranno ai progetti dell'associazione, tra cui proprio quello di fornire pasti ai senzatetto". "L'obiettivo è quello di espandersi a livello nazionale, avere un ristorante umanitario in ogni provincia della Tunisia. Già abbiamo comunque organizzato nei mesi scorsi delle distribuzioni di cibo in diversi quartieri popolari della capitale", spiega Hiba Chaher.
Dopo aver completato il servizio i membri e i volontari di Universelle girano per le strade di Tunisi a distribuire pasti ai senzatetto, almeno 120 al giorno per la "rottura del digiuno" tipica del Ramadan. L'iniziativa assume ancora più valore simbolico in un periodo in cui la comunità di subsahariani in Tunisia si sente discriminata, dopo il duro discorso del presidente Kais Saied del 21 febbraio scorso durante il quale ha invocato "misure urgenti" contro l'immigrazione illegale di africani sub-sahariani nel suo Paese. Un discorso che ha anche suscitato paradossalmente molte reazioni di solidarietà da parte della società civile.

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