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Sviluppo sostenibile, ANSAforum con Salvatore Rossi

'Rete unica importantissima, anche a 5G servono cavi. Ci sarà convergenza tra fisso e mobile', ha detto il presidente di Tim

Redazione ANSA ROMA

Nuovo appuntamento con i Forum "Voci sul futuro", organizzati dall'ANSA e dall'Asvis, dialoghi sul futuro e sulla sostenibilità con esperti italiani e internazionali, trasmessi online durante il Festival dello sviluppo sostenibile

Ospite di ANSAforum è il presidente di Tim Salvatore Rossi. Tema dell'incontro il futuro dell'economia italiana.

La rete unica è importantissima per l'Italia, anche per il 5G per il quale servono comunque i cavi. Lo ha detto il presidente di Tim, Salvatore Rossi intervenento al Forum Ansa "Voci sul Futuro" in collaborazione con Asvis nel corso del quale ha spiegato che ci sarà sicuramente una convergenza tra rete mobile e rete fissa. "Il Covid ci ha fatto sbattere la faccia contro l'evidenza di quanto sia importante essere connessi - ha detto Rossi - Il momento in cui potevamo entrare in contatto via computer o con lo smartphone con un amico o una fidanzata o anche col capo di lavoro era il momento più imporante della giornata, il momento atteso. Tutto questo appeso ai cavi che trasmettono i dati. Perché, anche per la telefonia fissa, alla fine ci servono cavi fisici". Rossi ha spiegato l'importanza della rete unica anche ai fini ambientali: "per posare la fibra ora in Italia c'è bisogno di scavare due volte. E' uno spreco non solo di soldi ma anche una cosa ambientalisticamente sbagliata, perché scavare per terra è un'attività del vecchio mondo, si consuma tanta energia cattiva e si emette tanta anidrite carbonica. Non è questo l'argomento decisivo, ma anche da questo punto di vista bisogna realizzare la rete unica" Per Rossi tra gli obiettivi di modernizzazione del paese c'è anche il superamento del gap relativi agli skills digitali della gente: "è un tasto su cui battere fortissimo e su cui un incontro tra pubblico e privato è fondamentale".

IL FORUM

 

"Ci vuole una compresenza di pubblico e privato in un paese avanzato" e bisogna evitare un eccesso di presenza sia del settore privato sia di quello pubblico. Venti anni fa "ci siamo affrettati a fare privatizzazioni un po' in ritardo e ora stiamo precipitosamente tornando indietro, certe volte mi viene il sospetto con altrettanto disordine", ha spiegato il presidente di Tim rispondendo al Forum Ansa del ritorno di un maggiore perso dello Stato in settori considerati strategici. "E' il dibattito eterno ed antichissimo di quale deve essere il peso dello Stato in un'economia di mercato - ha detto Rossi - Noi in italia abbiamo avuto un itinerario accidentato, ad un certo punto abbiamo fatto tante privatizzazioni in modo disordinato. Non in un modo ottimo. Ad esempio ò il caso di Telecom, per la quale fu concepita una privatizzazione che forse poteva essere fatta in un modo diverso, ma sono storie antiche". Rossi ha sottolineato l'importanza del ruolo dello Stato, ammonendo però sugli eccessi. "Il settore pubblico ha compiti immani, formidabili in un Paese moderno. Tanto per cominciare ha il compito di fare regole che facilitino la crescita economica e lo svilupo sociale, ma poi può avere compiti di orientamento del settore produttivo. Un ecesso di pubblico è però altrettanto malvagio che un eccesso di privato, ci vuole equilibrio".

"L'Europa ha fatto un cambiamento che penso sia vero. Sono rimasto sorpreso anch'io", ha detto Rossi parlando al Forum Ansa, nel quale ha anche sostenuto che l'aumento del debito non deve preoccupare. "C'è stato un vero salto quantico tra l'attuale comportamento e il modo in cui le istsituzioni europee si sono comportate in passato . Il coronavirus è stato talmente dirompente. La soluzione di continuità principale è stata il riconoscimento del fatto che bisogna finanziarsi sui mercati tramite la Commissione Ue a nome di tutti gli europei, tema che era stato dibattuto per decenni e mai realizzato, ma anche il fatto che la distribuzione dei fondi debba andare a chi ne ha più bisogno". Rossi ha anche risposto ad una domanda sulla crescita del debito pubblico italiano. "Il debito alto è sempre un rischio, ma minore di quello che si teme. Vale invece la sua dinamica nel tempo e la sua sostenibilità alla luce della serietà dei popoli e dei governi. Sono quelli i valori importanti, non il livello assoluto. Lo dimostra il Giappone. L'italia ovviamente è un Paese borderline che ha rischiato in alcuni casi della sua storia di diffondere tra i risparmiatori e gli investitori il dubbio che il Paese potesse saltare per aria. Se c'è questo dubbio lo spread schizza in alto. Ma ora, anche se è ad un livello più alto e doverbbe invece essere a zero, è fermo e non sta aumentanto nonostante si discuta in queste settimane di un debito che sfiora il 160%".

I forum sono trasmessi sui siti e le pagine Facebook dell'ANSA e dell'ASviS e sul sito del Festival dello sviluppo sostenibile (festivalsvilupposostenibile.it), organizzato dall'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, in programma fino all'8 ottobre in Italia, nel mondo e online con oltre 600 eventi per sensibilizzare sui temi della sostenibilità economica, sociale, ambientale e istituzionale.

In totale sono dieci gli appuntamenti con ANSAforum per guardare al futuro dell'economia e del lavoro, della ricerca scientifica e della politica, così come alle sfide ambientali e all'evoluzione delle città e delle telecomunicazioni. Durante ogni puntata, vengono approfonditi con gli ospiti aspetti dei sistemi socioeconomici alla luce della pandemia che ha sconvolto il mondo, per capire le trasformazioni che ci aspettano e contribuire a scegliere il futuro che vogliamo, tra i tanti possibili.

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