(ANSA) - BOLOGNA, 22 SET - "Per Florim il passaggio a
'società benefit' non è stato altro che la formalizzazione di un
indirizzo intrapreso da molti anni. La presenza, nella strategia
aziendale, di azioni per minimizzare l'impatto ambientale e dare
sostegno ai dipendenti e al territorio, fa parte del nostro modo
di fare impresa da ancora prima che fosse così diffuso il
concetto di sostenibilità". Così Claudio Lucchese, presidente di
Florim, racconta cosa significa avere acquisito, il 19 marzo, lo
status di 'società benefit'. Un impegno preciso, quello preso
dall'azienda di produzione di superfici ceramiche di Fiorano
Modenese (Modena), che, al profitto, vuole affiancare in modo
concreto progetti, investimenti e buone pratiche per la tutela
dell'ambiente, per il benessere delle persone e per la
solidarietà. "I nostri risultati economici si sono sempre
dimostrati positivamente influenzati dalle iniziative che
ispirano ai valori delle 'società benefit - prosegue Lucchese -
oggi il profitto è un traguardo raggiungibile solo se le società
operano in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei
confronti della comunità, del territorio e dell'ambiente.
L'obiettivo è generare un impatto positivo a livello globale, il
rischio, altrimenti, è che il mercato tenderà a escludere chi si
comporterà diversamente". Il fare parte di una realtà di aziende
che hanno scelto di lasciare un segno è indice di un
cambiamento. L'obiettivo "è cambiare un modello di business
obsoleto - sottolinea il numero uno di Florim - che non risponde
più né alle necessità del mondo di oggi né a quello del domani.
Mi auguro che il numero di 'società benefit' cresca con costanza
nei prossimi anni per creare un nuovo modo di fare impresa, che
abbia un impatto positivo e forte sulla comunità e sull'ambiente
a beneficio della nostra e, soprattutto, delle generazioni
future". Dietro alla scelta di cambiare lo stato giuridico di
Florim, manifestando con trasparenza e rafforzando una mission
orientata al creare valore per le persone e la comunità, c'è
stata una visione condivisa. Un lavoro di squadra, coeso, da
parte di tutti i collaboratori della realtà del distretto
ceramico di Sassuolo come c'è stato, ad esempio, nello scegliere
di investire nella tutela ambientale. Un progetto che ha portato
a importanti traguardi. "Sono molto fiero di constatare che
l'indirizzo volto alla tutela dell'ambiente è seguito con grande
partecipazione da tutti i collaboratori - aggiunge Lucchese - un
impegno che va sempre oltre a quanto previsto dalla normativa e
si pone obiettivi di miglioramento continuo nel prodotto, nel
processo e nella gestione della catena di fornitura. Tutto
questo ci ha portati a essere la prima azienda ceramica al mondo
ad ottenere nel 2013 la certificazione internazionale UNI EN ISO
50001 per il Sistema di gestione dell'energia. Gli stabilimenti
Florim sono inoltre certificati, dal 2010, UNI EN ISO 14001 per
la gestione ambientale, che attesta la conformità delle nostre
procedure a quelle codificate a livello internazionale. Il tutto
senza trascurare l'attenzione rivolta al prodotto ceramico - ha
concluso il presidente - per il quale controlliamo tutte le
materie prime utilizzate attraverso un software specifico che
monitora le informazioni dei fornitori sulla sicurezza, la
distanza dalla cava e le dichiarazioni di contenuto riciclato".
(ANSA).