di Valentina Brini
(ANSA) - BRUXELLES, 22 MAG - Dinnanzi alla crisi del
coronavirus, l'imperativo è salvare l'economia e sostenere i
lavoratori. Soltanto in futuro si tornerà a parlare di conti
pubblici e regole di bilancio.
Nelle sue raccomandazioni economiche - presentate oggi dal
vicepresidente Valdis Dombrovskis e dal responsabile per
l'economia Paolo Gentiloni - la Commissione Ue, complice la
sospensione del Patto di stabilità, usa toni meno allarmistici
sull'Italia e incoraggia il governo ad "adottare tutte le misure
necessarie per affrontare efficacemente la pandemia, sostenere
l'economia e la ripresa". A partire dalla tutela del già fragile
mercato del lavoro.
Tradotto: servono garanzie per i lavoratori e le Pmi su
reddito e liquidità, evitando ritardi nei pagamenti. Un occhio
di riguardo deve poi andare ai lavoratori atipici che, più degli
altri, si trovano senza paracadute sociali. E poi, anche in
vista degli eventuali prestiti previsti dal Recovery Fund,
l'Italia deve spingere sul rafforzamento del sistema sanitario,
già provato dall'emergenza Covid-19, e sugli investimenti
'green'.
Interventi che faranno schizzare il deficit al 10,4%
quest'anno, con uno scostamento dal parametro del 3%
"eccezionale ma non temporaneo". Da ridiscutere, insomma, in
futuro. Quando il Patto di Stabilità sarà riattivato e le regole
torneranno quelle di sempre. Passata la recessione, l'Italia
dovrà dunque impegnarsi nel "raggiungere un bilancio pubblico
equilibrato a medio termine e garantire la sostenibilità del
debito", avverte la Commissione Ue che un anno fa, proprio a
seguito delle raccomandazioni, era stata sul punto di avviare
una procedura d'infrazione.
Oggi Bruxelles registra che tutti gli Stati membri sono di
colpo sprofondati nella recessione da una situazione di
crescita. Inevitabilmente, "i deficit andranno ben sopra il 3%".
Una tendenza tanto più vera per l'Italia, che non solo sforerà
ancora una volta i parametri del deficit nel 2020, ma non ha
nemmeno rispettato il criterio di riduzione del debito nel 2019.
Nonostante questo, per ora non c'è "evidenza sufficiente" per
stabilire se "il criterio del debito sia o non sia soddisfatto"
quest'anno.
A differenza dei tempi normali, però, "non ci saranno
procedure" né per l'Italia né per gli altri, ha chiarito
Dombrovskis. Nel medio termine, a crisi terminata, Bruxelles
tornerà a ragionare di aggiustamenti ciclici di bilancio,
partendo dalla situazione economica in cui si troveranno i
Paesi. E l'Italia sarà chiamata a garantire la sostenibilità del
suo debito pubblico. (ANSA).