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Al ministero della Transizione energia e decarbonizzazione

Al ministero della Transizione energia e decarbonizzazione

Nella bozza di decreto efficienza energetica, mobilità, idrogeno

ROMA, 24 febbraio 2021, 14:23

Redazione ANSA

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(di Stefano Secondino) Comincia a prendere forma il nuovo Ministero della Transizione ecologica, forse la novità più importante del governo Draghi: un super-ministero dell'Ambiente che non si occuperà più solo di tutela, ma anche degli investimenti per decarbonizzare l'economia, e che dovrà gestire quel 37% del Recovery Fund destinato alla green economy.
    Nella bozza di decreto legge - di cui l'ANSA è venuta in possesso - vengono trasferite nel nuovo dicastero (Mite), che assorbe l'intero Ministero dell'Ambiente, anche alcune competenze del Ministero dello Sviluppo economico (Mise).
    "Al Ministero della transizione ecologica - si legge nel documento - sono trasferite le funzioni esercitate dal Ministero dello sviluppo economico in materia di politica energetica, ferme restando le competenze in materia di liberalizzazione e concorrenza dei mercati e sicurezza degli approvvigionamenti di energia" (queste ultime rimangono al Mise).
    A questo scopo, passano al Mite due direzioni del Mise: la Direzione generale per le infrastrutture e la sicurezza dei sistemi energetici e geominerari e la Direzione generale per l'approvvigionamento, l'efficienza e la competitività energetica.
    La relazione illustrativa alla bozza del decreto spiega che "si ritiene ottimale trasferire al MITE tutte le competenze del MISE su rinnovabili, decarbonizzazione, efficienza energetica, ricerca e nuove tecnologie energetiche clean, mobilità sostenibile, piano idrogeno e strategie di settore, decommissioning nucleare, transizione sostenibile delle attività di ricerca e produzione di idrocarburi".
    Il criterio per trasferire le competenze al nuovo ministero sono "le 5 dimensioni del PNIEC (Piano nazionale integrato per l'energia e il clima, n.d.r.), stabilite in ambito comunitario".
    In pratica, al nuovo dicastero spettano tutte le politiche per passare da un'economia basata sulle fonti fossili e il consumo di risorse a una basata sulle rinnovabili e il riciclo (la cosiddetta economia circolare).
    Il neo-ministro Roberto Cingolani (un tecnico, scienziato e manager di Leonardo) avrà anche la guida di un Comitato interministeriale per coordinare le attività degli altri dicasteri che hanno ricadute sulla transizione ecologica. La relazione cita "la fiscalità energetica, le politiche dei trasporti e di gestione del territorio, che verosimilmente non saranno tutte assorbite dal MITE".
    In materia di vigilanza sugli enti passerebbe al MITE - si legge nella relazione illustrativa della bozza - la vigilanza su Enea, Gse e Sogin, mentre resterebbe al MISE la vigilanza su Gme (che gestisce le piattaforme informatiche di scambio di energia) e su Acquirente Unico (che gestisce i servizi di tutela dei consumatori e le scorte petrolifere di sicurezza da utilizzare in caso di emergenza). Infine, si legge ancora nella relazione della bozza - dei 19 posti di dirigente più i due posti di direttore generale ne risulterebbero trasferiti al MITE 15 e il resto rimarrebbe al MISE.
   

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