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Fase 2: 37% italiani chiede più mobilità sostenibile e verde

Fase 2: 37% italiani chiede più mobilità sostenibile e verde

Sondaggio Greenpeace, per 90% politici non fanno abbastanza

ROMA, 03 giugno 2020, 16:16

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Più piste ciclabili (il 13,54%), più investimenti in trasporto pubblico (14,56%), più aree verdi (20,38%) dando la priorità alle periferie (37%): è quello che realizzerebbero gli intervistati - oltre 15mila persone che hanno risposto a un sondaggio di Greenpeace Italia - se amministrassero la propria città. Oltre il 90% di questo campione pensa che "la politica debba agire, ma anche i cittadini debbano fare la loro parte, a partire dalle abitudini quotidiane. Oltre il 70% non è soddisfatto degli investimenti del governo per rendere le nostre città più ecologiche e sostenibili e oltre il 90% esprime preoccupazione per il fatto che i politici sottovalutano il rischio che le nostre città potrebbero affrontare a causa di eventi estremi dovuti ai cambiamenti climatici, come avvenuto prima della pandemia", spiega l'ong in una nota. Per ripensare il modo in cui viviamo le città nel nuovo scenario imposto dal Covid19, Greenpeace lancia oggi il progetto #Restart "con l'ambizione di rendere le città più sostenibili e resilienti alle crisi". L'obiettivo, spiega l'associazione ambientalista, "è di coinvolgere le persone in alcune grandi città come Roma, Madrid, Bogotà e Città del Messico non solo per adottare comportamenti più sostenibili, ma soprattutto nel farsi parte attiva nelle richieste di cambiamento verso le amministrazioni locali". Già oggi, "il 55% della popolazione mondiale vive in contesti urbani, e si prevede che questa quota salirà al 68% entro il 2050" ricorda Greenpeace aggiungendo che secondo l'Agenzia per l'Ambiente dell'Onu (Unep), il 75% delle emissioni globali di gas serra viene proprio dalle città. "Se vogliamo risolvere la crisi che abbiamo di fronte - ambientale, sanitaria ed economica - dobbiamo cambiare il modo in cui consumiamo e viviamo gli spazi urbani" dichiara Chiara Campione, coordinatrice internazionale del progetto rilevando che "la direzione da prendere è chiara: cibo prodotto localmente e in modo ecologico, mobilità alternativa, pubblica e condivisa, spazi verdi sicuri e accessibili a tutti, dal centro alle periferie".
   

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