Una corretta gestione dei rifiuti ha bisogno di impianti, dove
questi non sono sufficienti, come ad esempio nelle regioni del
centro-sud, più rifiuti del necessario finiscono smaltiti in
discarica, invece di essere recuperati come materia o energia,
producendo così più emissioni climalteranti. E' quanto emerge
dal rapporto "L'impatto della gestione dei rifiuti sulle
emissioni di gas serra", elaborato dagli Amici della Terra
secondo cui "se l'Italia si impegnasse a invertire questa
tendenza potrebbe evitare l'emissione di gas serra, in
particolare di metano".
Il rapporto, presentato nell'ambito delle iniziative
selezionate dal ministero della Transizione Ecologica come
eventi preparatori verso la Cop26 Pre-Week di Milano
#All4Climate Italy 2021, rileva come le inadempienze, non gli
inceneritori, fanno male al clima.
La riduzione delle emissioni di metano è stata considerata la
strategia più efficace per ridurre il riscaldamento globale, si
legge nella nota in cui si spiega che "questo è uno dei modi per
'decarbonizzare con la mente aperta' senza subire i ricatti del
catastrofismo ideologico ed evitando una transizione
insostenibile dal punto di vista sociale".
Monica Tommasi, presidente degli Amici della Terra,
auspica che "nonostante la disattenzione dei responsabili
politici i dati dello studio possano avere la massima diffusione
per smentire le pericolose fake news diffuse nel corso di questi
anni sugli effetti climalteranti degli impianti per il
trattamento dei rifiuti con notizie non deformate e dati reali".
La riduzione delle emissioni di gas serra, in particolare di
metano, ricorda infine l'associazione ambientalista, "è stata
riconosciuta anche nell'ambito del progetto Global Methane
Pledge, un'intesa mondiale per la riduzione delle emissioni di
metano lanciata dal comunicato congiunto Ue-Usa nei giorni
scorsi, grazie anche all'impegno del presidente del Consiglio,
Mario Draghi".
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