Trenta paesi di varie parti del mondo
hanno aderito al progetto 'GloLitter' per ridurre in mare i
rifiuti di plastica che derivano dalla navigazione e dalla
pesca. Il progetto, voluto dall''Organizzazione marittima
internazionale (IMO) e dalla Fao, ha ottenuto i primi
finanziamenti dal governo norvegese.
I rifiuti di plastica hanno effetti devastanti sui nostri
oceani, sulla flora e la fauna marine e sulla salute umana. Ad
esempio le reti da pesca perse o abbandonate in mare
rappresentano un grave rischio per i pescatori, in quanto
possono impigliarsi nelle eliche delle navi o danneggiare i
motori e rappresentano quindi anche un danno economico per i
pescatori. Dal punto di vista ambientale poi sono di estremo
danno per i pesci che ci finiscono imbrigliati. Ridurre e
prevenire lo scarico di rifiuti di plastica in mare è
essenziale per salvaguardare le risorse marine costiere e
globali.
Il progetto esaminerà la disponibilità e l'adeguatezza degli
impianti portuali di raccolta e i loro collegamenti con i
sistemi nazionali di gestione dei rifiuti e affronterà il
trattamento degli attrezzi da pesca abbandonati, smarriti o
scartati. Saranno infine condotte iniziative pilota per ridurre
l'uso della plastica nella trasformazione e nella
commercializzazione del pesce. I paesi che hanno aderito al
progetto sono: Brasile, Costa Rica, Costa d'Avorio, India,
Indonesia, Giamaica, Kenya, Madagascar, Nigeria e Vanuatu,
Argentina, Capo Verde, Colombia, Ecuador, Gambia, Isole
Salomone, Mozambico, Nicaragua, Panama, Perù, Filippine,
Repubblica Unita di Tanzania, Senegal, Sri Lanka, Sudan,
Thailandia, Timor Est, Togo, Tonga e Vietnam.
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