Il dimetiletere rinnovabile (rDME,
formula C2 H6 O) è la novità più promettente in fatto di
biocarburanti. E' un gas simile al GPL con cui può essere
miscelato. Si può ottenere attraverso diversi processi da
rifiuti organici: deiezioni animali, fanghi da depurazione,
residuo solido urbano (rsu) e scarti agricoli. Il vantaggio è
che ha fino all'80% in meno di emissioni.
Il dimetiletere rinnovabile è la novità principale emersa
durante un convegno organizzato a Ecomondo, la fiera della green
economy di Rimini, organizzato da Liquigas e SHV Energy, società
per la distribuzione di GPL e GNL per uso domestico, commerciale
e industriale.
Per Liquigas e SHV Energy, l'rDME rappresenta una delle
principali direzioni di sviluppo per il futuro a breve-medio
termine, grazie a tecnologie di produzione già disponibili e la
possibilità di ricavarlo da fonti organiche di diversa natura e
abbondanti. Usato in miscela o puro con limitate modifiche
all'infrastruttura esistente dell'industria del GPL, l'rDME è
uno dei carburanti alternativi e sostenibili più promettenti per
la combustione, con bassissime emissioni inquinanti e
particolato.
"Abbiamo evidenze scientifiche che rendono chiaro a tutti
quanto i biocombustibili possano già da ora fare la differenza,
con costi di produzione e infrastrutturali molto contenuti - ha
concluso Andrea Arzà, amministratore Delegato di Liquigas -.
Inoltre, disponiamo della tecnologia più avanzata per garantire
che l'uso di Bio-Gpl e Bio-Gnl risulti sostenibile sia da un
punto di vista ambientale sia socioeconomico. Liquigas e il
Gruppo SHV Energy di cui fa parte hanno scelto di puntare sul
futuro".
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