"La filiera del cemento e del
calcestruzzo vuole essere uno dei protagonisti della transizione
ecologica", dice il presidente di Federbeton, Roberto Callieri,
presentando la strategia di decarbonizzazione dell'industria del
cemento e del calcestruzzo. "Per affrontare la sfida della
decarbonizzazione, le imprese si sono dotate di una strategia
che, da qui al 2050, prevede investimenti per un totale di 4,2
miliardi di euro, oltre agli extra-costi operativi pari a circa
1,4 miliardi annui", spiega. E avverte: "Solo con adeguati e
immediati strumenti di supporto si potrà impedire il
depauperamento del tessuto industriale, preservare la
competitività della filiera e scongiurare la delocalizzazione
delle emissioni. Non da ultimo, occorre condividere una nuova
cultura ambientale, basata sul dialogo e non più sulla
contrapposizione preconcetta a qualsiasi scelta dell'industria".
Federbeton ha elaborato la "Strategia per la decarbonizzazione"
per il settore
con il supporto degli esperti di Kpmg Advisory sui temi della
sostenibilità. Il piano - spiega una nota - , sulla base di
analisi di scenario, contiene l'approccio di Federbeton alla
transizione ecologica e gli obiettivi da raggiungere entro il
2030 e il 2050, ipotizzando una serie di azioni per raggiungere
la carbon neutrality nel 2050, così come previsto dagli
obiettivi europei.
Agli investimenti, (anche, tra l'altro, per utilizzo di
combustibili alternativi in sostituzione di quelli fossili;
ricorso a energia rinnovabile ed efficientamento energetico;
riduzione del rapporto clinker-cemento; implementazione di
tecnologie Carbon Capture; approvvigionamento locale e trasporti
green;
Ottimizzazione della quantità di calcestruzzo nelle costruzioni)
si aggiungono 1.4 milioni di euro annui di extra-costi operativi
Per Federbeton "è necessario il supporto delle istituzioni e un
contesto economico e culturale favorevole. Senza adeguate e
immediate misure di sostegno - avverte - l'industria è
concretamente a rischio".
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