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Eni, energia pulita come dal Sole nel prossimo decennio

Eni, energia pulita come dal Sole nel prossimo decennio

Successo del primo test del supermagnete per la fusione nucleare

ROMA, 08 settembre 2021, 13:37

Redazione ANSA

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Colorful World: Fifty Shades of Gold © ANSA/EPA

Colorful World: Fifty Shades of Gold © ANSA/EPA
Colorful World: Fifty Shades of Gold © ANSA/EPA

"La fusione a confinamento magnetico, tecnologia mai sperimentata e applicata a livello industriale finora, è una fonte energetica sicura, sostenibile e inesauribile, che riproduce i princìpi tramite i quali il Sole genera la propria energia, garantendone una enorme quantità a zero emissioni e rappresentando una svolta nel percorso di decarbonizzazione". Così l'Eni in un comunicato stampa annuncia il successo del primo test di un supermagnete per contenere e gestire la fusione nucleare. CFS, aggiunge la nota, prevede di "immettere energia da fusione nella rete elettrica nel prossimo decennio". l test ha riguardato l'utilizzo di elettromagneti di nuova generazione per gestire e confinare il plasma, ovvero la miscela di deuterio e trizio portata a temperature altissime da fasci di onde elettromagnetiche, e ha dimostrato la possibilità di assicurare l'innesco e il controllo del processo di fusione, dimostrando l'elevata stabilità di tutti i parametri fondamentali. Sulla base dei risultati del test, CFS conferma la propria "roadmap", che prevede la costruzione entro il 2025 del primo impianto sperimentale a produzione netta di energia, denominato SPARC, e successivamente quella del primo impianto dimostrativo, ARC: il primo impianto capace di immettere energia da fusione nella rete elettrica che, secondo la tabella di marcia, sarà disponibile nel prossimo decennio. SPARC sarà realizzato assemblando in configurazione toroidale (una ciambella detta "tokamak") un totale di 18 magneti dello stesso tipo di quello oggetto del test. In tal modo sarà possibile generare un campo magnetico di intensità e stabilità necessarie a contenere un plasma di isotopi di idrogeno a temperature dell'ordine di 100 milioni di gradi, condizioni necessarie per ottenere la fusione dei nuclei atomici, con il conseguente rilascio di un'elevatissima quantità di energia. In pratica, lo stesso fenomeno che avviene nelle stelle come il Sole. Eni è impegnata da tempo in questo ambito di ricerca e nel 2018 ha acquisito una quota del capitale di CFS per sviluppare il primo impianto che produrrà energia grazie alla fusione. Contestualmente, l'azienda ha sottoscritto un accordo con il Plasma Science and Fusion Center del Massachusetts Institute of Technology (MIT), per svolgere congiuntamente programmi di ricerca sulla fisica del plasma, sulle tecnologie dei reattori a fusione, e sulle tecnologie degli elettromagneti di nuova generazione.

   

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