Nel 2020 Lucart ha
confermato il fatturato 2019, oltre 515 milioni di euro, e ha
ulteriormente ridotto le emissioni di CO2 e di NOx, che rispetto
al 2014 sono ora più basse rispettivamente del 12,1% e del
44,6%: è quanto afferma il rapporto di sostenibilità
dell'azienda cartaria di Porcari (Lucca), presentato oggi in una
tavola rotonda digitale. Il rapporto evidenzia inoltre la
diminuzione dei rifiuti per tonnellata di carta prodotta (-7,4%
sul 2019), dei consumi di acqua (-18,1% sul 2013) e di energia
(-11,8% sul 2014). Nel 2021 Lucart avvierà inoltre un nuovo
impianto di cogenerazione per la produzione di energia e calore
nello stabilimento di Porcari, con turbine a gas già predisposte
per poter funzionare anche con idrogeno e biometano.
"Agli ottimi risultati ambientali del 2020 - dice
l'amministratore delegato Massimo Pasquini - si sono affiancati
degli altrettanto promettenti risultati economici e, pur in un
contesto estremamente difficile e incerto, abbiamo continuato a
perseguire il nostro obiettivo di internazionalizzazione con
l'acquisizione, completata nel primo trimestre 2021, di Esp
Ltd., il principale produttore indipendente del mercato Away
from Home nel Regno Unito".
Nel corso del 2020, Lucart ha rinnovato il proprio impegno
nel guidare la transizione ecologica dell'industria cartaria
attraverso l'adozione di nuove linee guida per avere il 100%
degli imballaggi riciclabili o compostabili entro il 2025 e il
100% di imballaggi riciclati o compostabili entro il 2030. Nel
periodo 2013-2020, il Progetto Natural per l'utilizzo delle
fibre alternative alla cellulosa vergine ha contribuito a
recuperare oltre 6,5 miliardi di cartone per bevande, evitare
l'uso di più di 2,8 milioni di alberi e l'emissione di oltre
170.000 tonnellate di CO2.
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