(di Laura Cafaro)
Le famiglie italiane si scoprono più
vulnerabili sotto il profilo finanziario per la crisi innescata
dalla pandemia, con una quota maggiore che non riesce a
fronteggiare le spese impreviste. E se cresce la propensione al
risparmio a titolo precauzionale, sono ancora pochi gli italiani
che fanno pianificazione finanziaria o che si informano su come
sarà la propria pensione e su quanto dovranno risparmiare per
garantirsi lo stesso tenore di vita una volta usciti dal mondo
del lavoro.
E' quanto emerge dal rapporto dell'Osservatorio Consob per il
2020 su 'L'approccio alla finanza e agli investimenti delle
famiglie italiane" in cui si riscontra che per l'impatto del
Covid sull'economia, circa il 30% degli intervistati dichiara di
non essere in grado di fronteggiare una spesa inattesa di mille
euro e poco più del 30% di aver visto il proprio reddito ridursi
nell'ultimo anno. Il 47% del campione riferisce di aver
contratto un debito riferibile a un mutuo nel 24% dei casi e a
un prestito per coprire spese correnti nel restante 22%.
In generale la pianificazione delle scelte finanziarie
risulta poco diffusa anche se c'è stato un lieve miglioramento
della cultura finanziaria: solo il 40% circa degli intervistati
dichiara di avere un piano finanziario e la percentuale risulta
più che dimezzata nel caso di programmazione degli obiettivi
previdenziali. Sono ancora pochi infatti gli italiani che hanno
una chiara consapevolezza di come sarà il loro futuro da
pensionati e dal sondaggio emerge che "meno del 20% degli
intervistati dichiara di sapere anche solo approssimativamente
quanti anni dovrà lavorare prima di poter andare in pensione, a
quanto ammonterà la propria pensione mensile e quanto dovrebbe
risparmiare per mantenere l'attuale tenore di vita". Inoltre, la
mancanza di una chiara visione "è più frequente tra coloro che
si dicono insoddisfatti della propria situazione finanziaria e
tra coloro che non risparmiano a sufficienza per finalità
previdenziali". E così più del 60% degli intervistati dichiara
che avrebbe difficoltà a fronteggiare spese improvvise e che è
"preoccupato per il mantenimento dell'attuale tenore di vita
dopo il pensionamento".
Capitolo pensione a parte, il contraccolpo del Covid
sull'economia non ha modificato più di tanto le abitudini delle
famiglie: meno del 40% del campione afferma di aver ridotto le
proprie spese, più del 10% di aver intaccato i propri risparmi,
mentre il 45% non ha modificato le proprie abitudini. Prevale
tuttavia un diffuso pessimismo rispetto al futuro, con
aspettative che, nella maggior parte dei casi, proiettano la
ripresa dopo il 2022. Nel rapporto viene evidenziato come la
pandemia stia avendo "pesanti ripercussioni sull'economia reale
incidendo negativamente sull'occupazione e sul reddito
disponibile delle famiglie". Per l'Italia "la contrazione del
Pil potrebbe superare il 12%" e anche il mercato del lavoro è
stato "duramente colpito". E a fronte di un aumento del
disagio economico e sociale si registra un "incremento del
risparmio precauzionale". Nel primo trimestre del 2020, rispetto
alla fine dell'anno precedente, la ricchezza delle famiglie
risulta lievemente calata ma "le famiglie italiane continuano a
caratterizzarsi per un più basso livello di indebitamento nel
confronto europeo mentre il tasso di risparmio, dopo essersi
attestato a un valore di poco superiore al 10% nel 2019,
dovrebbe aumentare nell'anno in corso di oltre 6 punti
percentuali secondo una dinamica, analoga a quella osservata
nell'area euro, verosimilmente legata al movente precauzionale".
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