Tecnologia e diritti umani sono
strettamente legati con la modernità che ha aperto
importantissime opportunità di comunicazione ma che al tempo
stesso presenta rischi e minacce come sorveglianza e censura o
semplicemente il digital divide. Per questo
di fronte a un futuro che presenta sfide per la democrazia, per
lo sviluppo e per i diritti umani, la relatrice speciale delle
Nazioni Unite per la libertà d'espressione, Irene Kahn invita a
"non avere paura" e a confidare nella forza dell'informazione.
Informazione, spiega la rappresentante dell'Onu al forum
"Voci sul futuro", organizzato da ANSA e Asvis nell'ambito del
Festival dello sviluppo sostenibile, "vuol dire dare potere.
Ecco perché i dittatori, i regimi autoritari ci tengono lontani
dall'informazione" e per questo è così importante "trovare un
equilibrio" con le grandi aziende tecnologiche che operano nel
mondo dell'informazione e sono portatrici di interessi
contrastanti con il diritto dei cittadini di accedere a
un'informazione affidabile.
Per le big tech, Kahn, immagina un "nuovo modello di business
che consenta di effettuare la due diligence prima che sia troppo
tardi" come è stato, per esempio, con le informazioni false sul
Covid-19 diffuse sul web "che hanno fatto un danno
incredibile":
Allo stesso tempo, l'invito che arriva dall'Onu è quello di
"capire il significato della tecnologia per il futuro,
incoraggiare i giovani a comprendere le responsabilità che
avranno e dare potere verso il basso".
"La democrazia - dichiara Kahn - ha radici profonde e un bel
futuro davanti a sé, ma dobbiamo essere vigili e investire nei
giovani, nella scuola, nella formazione, nella comprensione di
ciò che la tecnologia può fare, nel bene e nel male. Dobbiamo
investire in strutture nuove, in nuovi modi di pensare di fronte
alle sfide che ci attendono".
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