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Parchi: ecco le specie protette al Gran Paradiso

Da Fondazione Una e Federparchi la campagna #biodiversitàinvolo

Roma ANSAcom
Partirà dal Parco nazionale del Gran Paradiso il progetto #biodiversitàinvolo, frutto della collaborazione tra Fondazione Una - Uomo, Natura, Ambiente - e Federparchi, per sensibilizzare contro fenomeni di caccia illegale e riportare l’attenzione sulla tutela delle specie protette. Tre le specie del Gran Paradiso inserite nell'iniziativa: lo stambecco alpino, simbolo dell’efficacia delle attività di custodia attivate nel parco e a lungo destinato alla scomparsa da questo territorio, ma che ora popola le praterie lungo tutto l’arco alpino; il gipeto e l'aquila reale, anch’essi storiche vittime del bracconaggio che in passato ha portato alla loro quasi completa sparizione dai territori alpini della Valle d’Aosta.
Lo stambecco delle Alpi è un mammifero che popola tutto l’arco alpino. Il massiccio consumo da parte dell’uomo ha portato alla decimazione della specie che, nel XIX secolo, era ridotta a poche centinaia di capi. Nel 1856 gli ultimi esemplari furono protetti dalla famiglia reale, per riservarli alla propria caccia personale, in una riserva privata situata nel territorio del futuro Parco nazionale del Gran Paradiso. Oggi la sua popolazione è in significativa crescita e si contano oltre 55.000 esemplari.
Il gipeto è un avvoltoio con un'apertura alare che può arrivare fino ai tre metri. Il ciclo riproduttivo lungo e la persecuzione da parte dell’uomo in ambiente alpino ha portato questa specie all’estinzione agli inizi del ‘900. È tornato recentemente a nidificare sulle Alpi e nel Parco nazionale del Gran Paradiso, grazie a un progetto di reintroduzione iniziato negli anni ‘80 che coinvolge molti Stati europei. Negli ultimi vent’anni circa 150 individui sono stati rilasciati sulle Alpi, dove adesso è presente una piccola popolazione stabile. Attualmente nel Parco sono presenti tre coppie.
L'aquila reale è invece una specie iconica delle nostre Alpi. Questo rapace, che un tempo presentava un'ampia distribuzione sul continente, nel nostro Paese è confinato alle regioni montane. In passato l’aquila reale non è stata adeguatamente tutelata ed è finita spesso vittima del bracconaggio. Attualmente nel Parco è ben distribuita e nidifica in tutte le valli all’interno dei confini, dove viene censita regolarmente da alcuni anni. Da queste rilevazioni risulta che nell'area del Parco vivano circa 27 coppie.

In collaborazione con:
FONDAZIONE UNA Onlus

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