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  • Mobilità sostenibile e digitale è la sfida; bisogna fare sistema
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Mobilità sostenibile e digitale è la sfida; bisogna fare sistema

Mobilità sostenibile e digitale è la sfida; bisogna fare sistema

RHO (MILANO) ANSAcom

Alstom cresce in Italia investendo sulla mobilità sostenibile e punta ad assumere circa 150 persone nei prossimi 18 mesi. I piani di sviluppo della multinazionale richiedono soprattutto competenze Stem, quindi, ingegneri, fisici e matematici, da assumere nelle sedi di Savigliano (Cuneo), Bologna, Bari, e Roma. A fare il punto sulla strategia di Alstom in Italia è il direttore generale, Michele Viale, in occasione della tavola rotonda "La rivoluzione ecologica nel trasporto ferroviario", organizzata nell'ambito di Expo Ferroviaria.

"Oggi Alstom è presente in Italia con più di 3.500 persone e continueremo a crescere", ha detto Viale, che è anche presidente e a.d. di Alstom Ferroviaria, sottolineando che "la grande sfida del futuro è creare una mobilità sostenibile e digitale". E "l'idrogeno è una grande opportunità, non solo per il settore ferroviario ma per tutto il paese. Credo possa essere una interessante rivoluzione - spiega Viale - per assumere un ruolo strategico in Europa sui sistemi di mobilità". Per raggiungere questi obiettivi "bisogna fare sistema", afferma il manager, sottolineando anche la necessità "di una normativa e delle competenze". Alstom “è all’avanguardia rispetto ai competitor” sui treni ad idrogeno: “già nel 2016 – spiega Viale - abbiamo immaginato una trasformazione del trasporto da grey a green e di creare un treno a idrogeno”. Oggi, grazie all’accordo con Ferrovie Nord Milano e Trenord, l’Italia nel 2023 avrà il primo treno a idrogeno, che percorrerà la Valcamonica, nello specifico, la tratta Brescia-Iseo-Edano. Un importante balzo in avanti verso una mobilità sostenibile, ma “la vera sfida è mettere a terra la filiera e consentire una produzione di idrogeno a un prezzo sostenibile", evidenzia aggiunge Piuri, il ceo di Trenord e dg di Fnm, Marco Piuri, intervenendo alla tavola rotonda organizzata da Alstom. "Oggi - spiega - l'idrogeno prodotto da fonte rinnovabile costa 10-12 euro al chilo, ma si può già produrre da biomasse a un costo che è circa la metà. L'ipotesi è che debba arrivare a 2 euro al chilo". "Noi vogliamo partecipare a questo tipo di processo ed è per questo che il gruppo Fnm è impegnato nell'attività di produzione dell'idrogeno con centrali in Valcamonica". Anche secondo Piuri, bisogna “fare sistema” e serve “chiaro segnale in termini di politiche di sostegno" sull'idrogeno. Dal settore ferroviario può partire “una rivoluzione” perché “il treno consente di attivare un processo, quello della trasformazione dell’idrogeno, che può essere esteso ad altri mezzi di trasporto”, sottolinea Marco Barale, direttore commerciale & business development di Alstom Italia. Intervenendo al dibattito, il direttore business regionale di Trenitalia, Sabrina De Filippis, sottolinea che "da anni progettiamo sistemi di trasporto pensati per rispondere alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica". In questo momento "abbiamo investimenti totali per 6 miliardi e 600 nuovi treni, di cui il 40% è già in circolazione. Sono treni costruiti con materiale riciclabile fino al 97% e consumi energetici inferiori del 30%". La "sfida è conquistare chi viaggia con la propria auto: "abbiamo un 80% di domanda che va in auto privata da conquistare. Se riusciamo nei prossimi anni a conquistarne il 10% è un risultato importante"

In collaborazione con:
Alstom

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