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1991-2021, trent'anni di Camoscio appenninico sulla Maiella

Obiettivo Parco Maiella

1991-2021, trent'anni di Camoscio appenninico sulla Maiella

Lama dei Peligni,da scommessa a grande successo di conservazione

LAMA DEI PELIGNI, 18 agosto 2021, 13:52

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Uno dei più riusciti interventi di salvataggio di una specie a rischio e di conservazione è stato quello del Camoscio appenninico, ma pochi sanno che, oltre all'iniziativa antesignana e alle capacità del Parco Nazionale d'Abruzzo, unico parco che ne conservava, dopo il dopoguerra, una popolazione ridotta al minimo, oltre al lavoro dei Parchi con i progetti europei portati avanti fino a oggi, al lavoro dei ricercatori e alle misure di tutela che hanno portato il Camoscio fuori dal pericolo di estinzione, c'è stata, fondamentale e indelebile, la mobilitazione di una comunità della Maiella per sostenerne la reintroduzione. Fu il paese di Lama dei Peligni (Chieti) a scommettere sul Camoscio, contribuendo alla costruzione di un'area faunistica che fu poi la base per le operazioni di reintroduzione.
    Era il 1991, e fu con la Riserva Maiella Orientale, prima ancora dell'istituzione del Parco della Maiella, che si diede inizio a questa avventura. L'avventura proseguì, con risultati molto positivi, forse inaspettati, con la regia del Parco Nazionale della Maiella. Vennero consolidate misure di monitoraggio e di tutela, furono impiegati due progetti Life finanziati dalla Commissione Europea, l'ultimo dei quali, il 'Life Coornata', fu premiato a Bruxelles come best life, uno dei migliori progetti di conservazione europei. La colonia di Camosci della Maiella nel frattempo era diventata la più forte e robusta dell'Appennino e oggi, in base all'ultimo censimento di qualche giorno fa, conta oltre 1500 individui in ottima salute.
    Da questa colonia, grazie ai biologi e ai veterinari che lavorano da anni su questo ungulato di montagna, sono stati catturati e sono partiti gli individui fondatori di altre due colonie, quella del Parco Nazionale dei Monti Sibillini e quella del Parco Regionale Sirente Velino.
    Il Camoscio appenninico, dunque, dopo 30 anni di sforzi di conservazione, di studi, di attività di assistenza agli allevatori che ne condividevano i pascoli, può ritenersi salvo e può ritenersi simbolo di una sinergia che, nel tempo, dalle istituzioni alle associazioni, dai tecnici ai portatori di interesse, ha condotto a un successo di conservazione che è anche successo di valorizzazione identitaria per l'Abruzzo e le genti d'Appennino, perché il Camoscio appenninico è considerato dagli studiosi il Camoscio più bello del mondo.
    Giovedì 19 agosto, a Lama dei Peligni, il Parco Nazionale della Maiella accoglierà e ricorderà tutti coloro che hanno contribuito, nel tempo, a questa impresa, e festeggerà i 30 anni del ritorno del Camoscio sulla Maiella.
    Varie le iniziative previste nella giornata. Dalle 7 alle 14 escursione e avvistamento dei nuclei di Camoscio appenninico sulla Maiella: Blockhaus, Anfiteatro delle Murelle, Monte Focalone. Dalle 9 nell'Area faunistica del Camoscio appenninico un'esperienza didattica per famiglie con bambini fino ai 7 anni; dalle 9 alle 12 una passeggiata sul sentiero natura e osservazione del camoscio nell'area faunistica, per famiglie con bambini dagli 8 anni in su, a cura di Majexperience. Visite guidate gratuite con prenotazione obbligatoria presso il Museo Naturalistico-Archeologico "M. Locati".
    Dalle 16.30 alle 17.45, nella sede del Parco di Lama dei Peligni e Museo Naturalistico-Archeologico "M. Locati" la celebrazione inaugurale del trentennale "La scommessa di Lama dei Peligni, il paese del Camoscio appenninico", alla presenza delle Istituzioni e di coloro che contribuirono alla realizzazione dell'area faunistica.
    Dalle 17.45 alle 18.45 interventi su "Il Camoscio sulla Maiella. Dall'area faunistica di Lama dei Peligni alla più grande colonia appenninica" a cura dei tecnici del Parco.
    Dalle 18.45 alle 20.30 la tavola rotonda "Dalla nascita di un'idea ad un successo di rilevanza internazionale", invitati tutti gli attori, di allora e di oggi, della conservazione del Camoscio appenninico. Alle 20.30 "Immagini di un'impresa da ricordare", proiezione di foto e video dei 30 anni di Camoscio appenninico sulla Maiella, poi conviviale all'aperto.
   

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