Prosegue il piano di rilancio
dell'ospedale di Atri. La Asl, spiega in una nota, si è
impegnata finora con un corposo piano di investimenti, pari a
circa 7 milioni 619mila di euro, per potenziare il San
Liberatore con adeguamenti strutturali, a cui si aggiungono i
fondi impiegati per nuove attrezzature.
"L'ospedale di Atri, in questi oltre due anni di pandemia, ha
svolto un ruolo cruciale nell'assistenza sanitaria Covid dando
un contributo imprescindibile e qualificato", esordisce il
direttore generale della Asl, Maurizio Di Giosia, "e ora è il
momento di restituire quanto è stato dato, a vantaggio della
comunità. La Asl sta accelerando in quello che è un piano di
potenziamento dei servizi offerti dall'ospedale, compatibilmente
con le risorse, soprattutto di personale, che abbiamo a
disposizione".
L'ospedale è stato recentemente dotato di una nuova Tac a 128
strati di ultima generazione, che consente una migliore
accuratezza diagnostica, soprattutto delle patologie oncologiche
e cardiovascolari. L'apparecchio è in funzione da maggio. E'
inoltre prevista, con i fondi del Pnrr, l'istallazione di una
risonanza magnetica di ultima generazione che completa la
dotazione tecnologica della diagnostica per immagini del San
Liberatore.
Sempre recentemente sono stati nominati i responsabili di due
importanti strutture attive all'interno dell'ospedale. Del
Centro regionale di riferimento per la fibrosi cistica
responsabile è Pietro Ripani. Del Centro regionale per
l'auxologia pediatrica, che si occupa di tutti i disturbi della
crescita, responsabile è Silvia Di Battista.
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