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Niente cassa integrazione
ordinaria per i diciotto ex operai dello stabilimento sulmonese
di Reginella d'Abruzzo che ha ufficialmente dichiarato, lo
scorso 28 aprile, lo stop definitivo della produzione. Il clima
diventa sempre più teso per i dipendenti che si sono ritrovati
senza un'occupazione per la chiusura del caseificio.
All'appello, da quanto si apprende, mancherebbe parte della
retribuzione spettante ai lavoratori. In particolare la cassa
integrazione ordinaria degli ultimi cinque mesi (dicembre 2022-
aprile 2023). Secondo l'azienda spetterebbe all'Inps erogarla.
Non è dello stesso avviso l'istituto di previdenza che non ha
riconosciuto quanto dovuto agli operai. Da qui la mediazione
sindacale da parte della Fp Cgil della provincia dell'Aquila che
ha avviato la trattativa con Confindustria, l'organizzazione che
rappresenta l'azienda, al fine di trovare un accordo ed evitare
il ricorso estremo ai decreti ingiuntivi. Con lo stop di
Reginella d'Abruzzo si è chiusa l'epoca della piccola/media
azienda che operava sul territorio della Valle Peligna da circa
70 anni, e che dava occupazione e reddito a circa 31 lavoratrici
e lavoratori. I lavoratori coinvolti fino al 31 dicembre saranno
chiamati ad un percorso di informazione e formazione in quanto
soggetti potenzialmente fuori dal mercato del lavoro.
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