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Fondazione Carispaq e Ance restituiscono Torrione restaurato

Fondazione Carispaq e Ance restituiscono Torrione restaurato

Riqualificata anche l'area circostante

L'AQUILA, 24 maggio 2022, 19:17

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Gravemente danneggiato dal terremoto del 2009 e oggetto di un accurato restauro che ha consentito anche di riqualificare l'area circostante, è stato inaugurato questa mattina il Torrione dell'Aquila, lavori finanziati e realizzati dalla Fondazione Carispaq sulla base del progetto donato dall'Ance L'Aquila che ha curato anche direzione lavori e coordinamento della sicurezza. L'intervento, per complessivi 200mila euro, è stato realizzato d'intesa e in stretta collaborazione con il Comune dell'Aquila e la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio.
    E' stato dunque restituito uno dei simboli della città, un reperto archeologico ben presente nell'immaginario collettivo tanto da dare il nome a un intero quartiere nell'immediata periferia. Il progetto è stato redatto dall'architetto Fabio Andreassi dello Studio Proteo Associati, che è stato anche direttore dei lavori; coordinamento della sicurezza dell'Arch.
    Federica Rovo, consulenza archeologica del Prof. Fabio Redi, già docente di Archeologia medievale all'Università dell'Aquila.
    Lavori eseguiti dall'Impresa Dipe Costruzioni.
    L'intervento ha previsto: ripulitura delle superfici del Torrione, la rimozione delle stuccature particolarmente degradate e il conseguente reintegro delle parti lapidee mancanti. Si è proceduto alla riqualificazione dell'intera l'area circostante, ripristinando il piano di calpestio con protezione e illuminazione adeguate all'importanza del monumento.
    Grazie a questo intervento oggi sappiamo che il reperto è la testimonianza più importante del medievale acquedotto dell'Aquila, realizzato tra 1304 e 1308. Dopo un tratto iniziale di circa 3.200 metri, lungo il "Formale coverto praticabile", un canale coperto dove l'acqua scorreva a superficie libera, furono costruite due "Piramidi o Torrioni" per smaltire l'aria presente nella conduttura attraverso un aeroforo realizzato con tubi fittili sommitali. La torre più grande è l'attuale Torrione che ha rischiato di essere demolita in occasione dell'espansione della città avviata dopo la seconda guerra mondiale; non c'è più traccia della torre più piccola.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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