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Sanità, guardia medica, D'Alberto 'stop a logica dei tagli'

Sanità, guardia medica, D'Alberto 'stop a logica dei tagli'

Riorganizzazione rete territoriale, 'discussione sia in Regione'

TERAMO, 09 novembre 2021, 17:43

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Non possiamo che dire no alla logica delle chiusure. Una responsabile riorganizzazione delle guardie mediche non può che passare per una riorganizzazione complessiva della rete territoriale di assistenza sanitaria che deve coinvolgere tutti i territori. Discussione che non può che avvenire a livello regionale". Così il sindaco di Teramo e presidente del comitato ristretto dei sindaci Gianguido D'Alberto a margine della riunione del comitato ristretto sulla soppressione di alcune guardie mediche. Un problema che interessa anche il Chietino e che, per D'Alberto, impone una rivisitazione dei criteri, "visto che l'attuale situazione, anche rispetto al numero dei medici, non è più quella del 2016", ma soprattutto una riorganizzazione complessiva da parte della Regione sulla rete territoriale. L'attuale norma prevede un medico ogni 5mila abitanti, con una flessibilità del 30%.
    Criteri che, in base a una delibera regionale del 2016 - conseguenza di una analoga del 2012 - avrebbe dovuto portare alla chiusura, nel Teramano, della guardia medica a Nereto, Castellalto e Colledara. Al momento dovrebbero chiudere quelle di Nereteo e Colledara, dai dati Asl quelle con minori accessi.
    Sulla chiusura era stato presentato un ricorso al Tar, poi rigettato.
    "Dopo la sentenza del Tar la Asl deve dare seguito alla delibera del 2016 - sottolinea D'Alberto - che prevedeva una riduzione della distribuzione delle guardie mediche in base al rapporto tra popolazione e medici. Ma il problema è molto più profondo. Alla luce di quei dati le chiusure sono destinate ad aumentare; poi ogni decisione dovrebbe essere assunta sulla base di una programmazione che interessi l'intera rete di assistenza sanitaria e non singole parti, come le guardie mediche". Da qui la richiesta sia di "un'iniezione di personale sanitario" sia di un confronto a livello regionale sul futuro della sanità territoriale.
    "Come sindaci ci siamo messi a disposizione della Asl per trovare soluzioni, come l'individuazione di sedi baricentriche per le guardie mediche - conclude D'Alberto - ma allla Regione chiediamo di uscire dalla logica dei tagli e rivedere un piano che non può più essere quello del 2016".
   

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