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America's Cup, perchè puo' essere rinviata

La vela in quarantena

Responsabilità editoriale Saily.it

EFFETTO DOMINO DELLA PANDEMIA SULLA VELA - La burrasca infuria su vela e velisti. Cancellazioni senza sosta, rinvii dei rinvii, non si vede la fine - COPPA AMERICA: dopo lo stop a Cagliari: bufera-Bertelli su COR, team (litigiosi), nuove regole, nuove date. Ritardi su Barche 2: verso lo slittamento di Auckland 2021?

 

Il primo weekend #iorestoacasa è la presa di coscienza, a forza di frangenti freddi in faccia, della portata reale della burrasca: la portata distruttiva di un uragano, peggiorata da una lentezza da depressione invernale. Cadono come foglie autunnali gli appuntamenti, gli eventi, le regate, i calendari, le certezze. Ora come ora, non si vede la fine del tunnel. E si fa strada la consapevolezza che, quando anche saremo fuori, tutto sarà diverso da come l'abbiamo lasciato.

La lista delle regate e degli eventi cancellati è già impressionante, ma i colpi più grossi devono ancora arrivare. Prima sono arrivati gli annullamenti domestici, le classi giovanili con le rispettive selezioni e ranking, la bellissima Women's Sailing Cup, il finale degli Invernali. Poi sono arrivate le prime bordate eccellenti: non c'è più Genova World Cup (e chissà se tornerà mai), non inizia la stagione offshore per il rinvio di Roma per 2 e La Ottanta, chiude il Garda Trentino, regatificio del pianeta, rinviando la regata del Guinnes: il Meeting da 1500 Optimist.

GIU' LE VELE IN TUTTO IL MONDO - Si ferma il giro del mondo Clipper Race. World Sailing a lavoro per riprogrammare o cancellare gli Europei delle classi olimpiche. Le Federazioni impegnatissime ad aggiornare le proprie selezioni olimpiche interne. One design, altura, derive, classi olimpiche: i comunicati che arrivano in redazione sono bollettini di guerra a senso unico: giù le vele un po' in tutto il mondo. Nell'Italia chiusa in casa circolano sui social anche documenti che spiegano con crudele dovizia di legge (e qualche contraddizione burocratica) che no: non si puo' neanche uscire in barca, fine.

A Palma di Maiorca, dove da giorni s'era creata la massima concentrazione di velisti, talenti e medaglie della vela olimpica, l'annullamento congiunto dei Mondiali 470 maschile (70 barche) e femminile (33) nonchè del Trofeo Princesa Sofia (600 barche), ha trasformato l'isola in un luogo dal quale fuggire, febbrili ricerche di posti sulle navi per Barcellona, per tornare a casa in qualche modo. Carrelli, barche, container. Una confusione olimpica, che almeno riguarda tutti e mette tutti sullo stesso piano.

SU SAILY IN ARRIVO UNA ESCLUSIVA INCHIESTA: "VELISTI SENZA VELA": COSA FANNO, COME VIVONO, COME RESTANO VICINI ALLA VELA, COME REAGISCONO AL VIRUS NAVIGATORI, ATLETI E PERSONAGGI DELLA VELA

CAGLIARI, GLI EFFETTI COLLATERALI DEL VIRUS SULLA COPPA E SU LUNA ROSSA-COR - L'ultima bomba è scoppiata a Cagliari, con l'ammaina bandiera della tappa d'esordio World Series. Dopo la disillusione della candidatura olimpica sfumata di Roma 2024 (il capoluogo sardo era stato designato sede delle regate veliche), qui era tornato l'entusiasmo grazie a Luna Rossa, e qui stavano per disputarsi le primissime attesissime "regate" tra le nuove AC75 volanti, incognita assoluta, linfa per cultori, curiosi e tifosi.

Ma nelle ultime ore Cagliari, Italia, zona chiusa per virus, è tutto fuorchè luogo di sport. Gli inglesi sono fuggiti, prima alla spicciolata, poi di gran carriera (e chissà se gli conviene andare sullo loro isola a seguire la policy antivirus di Boris Johnson..). I neozelandesi defender (la cui barca è su una nave ancora in viaggio) hanno chiesto a gran voce che i padroni di casa, Luna Rossa COR (Challenger Of Record) comunicassero l'annullamento.

E alla fine l'annuncio è arrivato: COR ha scritto di aver "Proposto il rinvio" della regata, ma è un eufemismo dal momento che tutti l'avevano auspicato, e perdipiù appare difficilissimo riprogrammare una tappa ACWS a Cagliari alla luce del calendario attuale, forse sarà fattibile solo nel caso (non troppo remoto, come vedremo) di un rinvio di un anno dell'intera 36 America's Cup.

LA TEMPESTA BERTELLI SI ABBATTE SU COR - Risulta che ci sia stata maretta alla base di Luna Rossa dove ci sono anche gli uffici COR da mesi. Con tanto di arrivo del patron Patrizio Bertelli. Sono volate parole grosse, e secondo alcune voci sarebbero rotolate teste eccellenti. La mannaia è calata su nomi importanti del management COR. Ne sapremo di più prossimamente, ma sarebbe un primo danno collaterale da virus per la sfida italiana, chiamata questa volta a gestire anche formati, calendari e rapporti con gli altri team. Esercizio nel quale fin qui non ha brillato, tra mille difficoltà.

SCENARI FUTURI PER LA COPPA - Adesso i team cercano collettivamente una soluzione equa per tutti relativo alla perdita e alla disponibilità di tempo per navigare (la materia prima più preziosa in questa fase) viste le circostanze a causa della situazione globale di epidemia.

Oltre al tempo, conta anche il denaro, e qui entrano in gioco le regole che i quattro team si sono date. In base al Protocollo per la 36a America's Cup, l'evento di Cagliari è (era) di competenza di Challenger of Record 36 (COR 36) il ramo amministrativo del Circolo della Vela Sicilia, lo yacht club associato al sindacato Challenger of Record, Luna Rossa Prada Pirelli Team.

Alla fine dell'anno scorso COR 36 e il Defender neozelandese hanno raggiunto un accordo per consentire allo stesso Defender di subentrare nell'organizzazione del secondo evento ACWS a Portsmouth nel Regno Unito, in programma dal 4 al 7 giugno. Per il momento questo evento risulta confermato, ma il fatto stesso che gli americani abbiano deciso di non far partire via nave il loro AC75 la dice lunga sulla reale possibilità che si svolga. Infine l'evento finale ad Auckland a dicembre, sempre in base agli accordi sarà organizzato nuovamente da COR 36. Facile a questo punto che sia questa, a fine anno e (speriamo) a fine pandemia, l'occasione per vedere le prime sfide tra AC75. A soli quattro mesi dalla Coppa America numero 36...

Al momento l'evento in Sardegna non risulta del tutto cancellato, c'è una residua flebilissima speranza di recuperarlo in qualche modo, ma questo porterebbe a rivoluzionare il calendario e la logistica e i piani dei team, già comunque sconvolti dalle restrizioni derivanti dalla pandemia, non lo consentirebbe.

Questa intanto la situazione dei quattro team.

Emirates Team New Zealand ha il suo AC75 attualmente in rotta via nave per Cagliari, mentre a Auckland (dove il virus è arrivato e i contagi aumentano a un ritmo che preoccupa) il team quando puo' si allena col famoso ultimo "muletto" replica in scala dell'AC75.

Luna Rossa Prada Pirelli è nella base di una Cagliari in quarantena, dove si è allenata finora con alterne fortune (il disalberamento, poi lo sradicamento del bompresso e di un ampio pezzo di prua) e con il crescente parallelo impegno organizzativo della tappa poi saltata. Ora con la città blindata uscire in mare sarebbe impossibile anche con la barca sana. In cantiere invece si proocede a rifare la prua a Luna Rossa...).

Ineos Team UK si è allenato a Cagliari da gennaio, ha smesso per fuggire il virus. Gli inglesi hanno dimostrato una grande capacità logistica, figlia del budget più elevato nella storia dell'America's Cup. Arrivati a Cagliari con largo anticipo, realizzata una base comprensiva di veleria e cantiere in tempi "cinesi", usciti spessissimo, hanno portato persino i Finn con i quali Giles Scott medaglia d'oro a Rio, e sparring partner sono usciti in allenamento dal Poetto. In una settimana hanno sbaraccato tutto.

Infine New York Yacht Club American Magic, che a quanto pare è riuscito a evitare di far partire la barca via nave dalla base di addestramento invernale a Pensacola, in Florida verso l'Europa. Qui hanno continuato ad allenarsi con il primo "mule", e qui forse adesso riprenderanno a farlo con barca 1, se dovesse saltaree anche Portsmouth.

NUOVE REGOLE? - E' inevitabile che oltre alla cancellazione di Cagliari, si imporranno periodi di blackout nell'allenamento per i team le cui barche non sono in transito sulle navi. Si dovranno pensare nuove regole per cercare di dare a tutti le stesse giornate di allenamento... Con l'aria che tira tra Defender e COR, che litigano su tutto, c'è da attendersi altri ricorsi all'Arbitration Panel. Oltre alle barche, adesso anche il calendario e le regole sembrano meno sicure e conosciute agli stessi protagonisti. Chissà se l'emergenza riuscirà a rendere tutti più equilibrati e consapevoli, meno chiusi sui rispettivi obiettivi.

C'è poi un ultimo decisivo argomento. Con l'avanzare della pandemia e delle restrizioni alle attività, tutti i team fanno già, o faranno presto, i conti con gli inevitabili ritardi nella costruzione delle Barche 2, quelle con le quali si presenteranno per la fase finale ad Auckland nel 2021. Per questo, pochi si sentirebbero oggi di escludere un rinvio della stessa America's Cup 2021: di pochi mesi, o di un anno, al 2022.

A portare verso questa decisione potrebbe essere proprio l'inarrestabile domino di eventi affondati da Mr. Corona. E allora, tanto vale arrivare subito al più evento di tutti, quello cui tutto il mondo guarda, le Olimpiadi di Tokyo 2020. Miliardi di diritti tv già contrattualizzati, e ancor più miliardi di spot tv incamerati dai network che li hanno acquisiti. Fermare una macchina del genere sarebbe impossibile a chiunque. Ma non alla pandemia del Covid-19.

Se le Olimpiadi trasleranno di 12 mesi diventando Tokyo 2021, lo slittamento della XXXVI America's Cup sarebbe una naturale e obbligata conseguenza. Della quale nessuno tra organizzatori e partecipanti sarebbe scontento, anzi.

La fabbrica di motori marini Mercury è la prima a segnalare un caso di contagio tra i propri lavoratori, e adesso è in quarantena. Già numerosi saloni nautici di primavera-estate hanno cancellato le date. Si trattiene il fiato per la stagione dei saloni di fine estate e autunno. Tra questi, il 60° Salone Nautico di Genova: ormai anche la seconda metà di settembre sembra pericolosamente vicina, come la stessa seconda domenica di ottobre, patria designata di un altra regata Guinness, la Barcolana...

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