La fiaccola benedettina accesa
dentro la Basilica di San Benedetto "è una scintilla di speranza
che tutti cercano tre anni dopo il terremoto". È quanto ha detto
all'ANSA il priore della comunità monastica benedettina, padre
Benedetto Nivakoff. "La fiaccola può essere una speranza ma solo
se viene vista come un inizio di fede", ha aggiunto.
Il priore parla della sofferenza delle popolazioni terremotate
paragonandola alla "croce di Cristo", ma "dopo la croce c'è la
resurrezione, ma questo chiede pazienza e tempi lunghi".
Continuano invece i lavori per la realizzazione del nuovo
monastero alle porte di Norcia: "Entro l'estate contiamo di
riprendere i lavori per terminare la chiesa, mentre il monastero
contiamo di terminarlo nei prossimi tre anni". Una costruzione
che per i monaci ha un significato importante, "vuole dire - ha
concluso padre Nivakoff - che noi qui restiamo nonostante
tutto".
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