"Il miraggio dell'immissione in
ruolo spinge i precari a rinunciare ai propri diritti. Ed è
grave, perché il senso di legalità e di dignità dovrebbe
appartenere al ruolo del docente. È come pagare il pizzo, per
capirci". Lo afferma Valerio Cai, responsabile 'Noi scuola', che
stamani ha organizzato un picchetto davanti all'Ufficio scuola
regionale della Toscana in via Mannelli a Firenze, insieme a un
gruppo di insegnanti precari riuniti sotto la sigla 'Tre anni
per il ruolo'.
Gli insegnanti precari in Toscana sono 15mila, e di questi
13mila non sono abilitati. I manifestanti rivendicano il diritto
a essere pagati come i docenti di ruolo e come i docenti precari
di religione cattolica per quanto riguarda malattia, permessi,
mesi estivi e anzianità di servizio. "Abbiamo docenti che sono
rientrati a lavoro con le stampelle - ha detto Cai - e tutto
questo è inammissibile".
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