I detenuti minorenni e i giovani
adulti, condannati per uno dei cosiddetti reati ostativi,
possono accedere ai benefici penitenziari (misure penali di
comunità, permessi premio e lavoro esterno) anche se, dopo la
condanna, non hanno collaborato con la giustizia. Lo ha
stabilito la Corte costituzionale con una sentenza depositata
oggi (relatore Giuliano Amato), la prima sul nuovo Ordinamento
minorile.
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