Nei mesi scorsi Apple ha condotto un'indagine su possibili illeciti commerciali tra i suoi fornitori in Cina. Lo ha riferito il Wall Street Journal. A maggio, stando alle fonti, la compagnia di Cupertino avrebbe fatto domande ad almeno un fornitore in merito a presunte tangenti a dipendenti Apple. Un portavoce della società ha confermato l'indagine spiegando che non sono state trovate prove di corruzione o tangenti.
"Abbiamo oltre 2.300 dipendenti operativi in Cina. Nonostante i problemi di cattiva condotta siano rari, prendiamo molto seriamente le accuse e le analizziamo in modo approfondito", ha detto il portavoce senza precisare cosa abbia dato origine all'indagine.
Sempre secondo e fonti, l'indagine è stata fonte di preoccupazione per alcuni dipendenti e fornitori Apple durante il ciclo di produzione dell'ultimo iPhone. A maggio, osserva ancora il quotidiano, in Cina un responsabile Apple degli acquisti e due membri junior del team sono usciti dall'azienda per ragioni non note.
In casa Apple uno scandalo legato alle mazzette si verificò nel 2010, quando il manager Shin Devine fu accusato e condannato per aver ottenuto oltre un milione di dollari di tangenti da sei fornitori asiatici della Mela.