La Formula1 è in una "condizione molto fragile in questo momento" e, se non cambia riducendo sensibilmente i costi, "diversi team rischiano di fallire": è il grido d'allarme lanciato dal boss della McLaren, Zak Brown, a poche ore dall'incontro tra le scuderie del Circus e la Liberty, la società americana che detiene i diritti del Mondiale, per stabilire nuove misure organizzative ed economiche contro l'emergenza coronavirus.
"Questa situazione - ha sottolineato Brown - è potenzialmente devastante: e se lo sarà per più di due team, allora saranno guai per tutta la Formula 1".
Al centro dell'incontro di oggi c'è quindi il tema della riduzione dei costi. Dal 2021 - nonostante il rinvio delle nuove regole che fa slittare lo sviluppo di monoposto diverse - il budget cap è fissato a 175 milioni di dollari, circa 160 milioni di euro, e i team sono
divisi su come salvare la F1. Secondo Brown, le scuderie sarebbero d'accordo a far scendere il budget fino a 150 milioni di dollari, ma serve un ulteriore taglio ai costi.
"Basta guardare a quel che sta succedendo nel mondo attorno a noi - ha detto Brown - per capire che quel budget va ridotto: al
momento, stanno scomparendo due squadre e, se non si cambia, ne potrebbero saltare altre due".
Quel che Brown non dice apertamente, ma lascia intuire, è che si tratta anche di una battaglia fra team "ricchi" e team "poveri": la sua proposta è un limite a 100 milioni di dollari, un grande team (Mercedes, secondo la Bbc) avrebbe aperto alla possibilità di scendere sotto la soglia dei 150; due (Ferrari e Red Bull, sempre secondo la Bbc) farebbero resistenza. Ma ridurre il limite di spesa darebbe ossigeno ai piccoli team, consentendo al Circus di avere un numero sufficiente di competitors.