Il rugby argentino si dota di
nuove regole antiviolenza, perché troppi suoi protagonisti,
specie fra i più giovani, "usano la propria forza fisica per
sopraffare gli altri, e ciò non rappresenta per nulla il rugby e
i suoi valori", come riporta un comunicato della federazione
rugby argentina (UAR). Tutto ciò dopo la morte, nella notte fra
venerdì e sabato, di un ragazzo di 18 anni, Fernando Baez Sosa,
occorsa durante una rissa fra giocatori di due diverse squadre,
vicenda per la quale la polizia ha arrestato 11 rugbisti, tutti
fra i 18 e i 20 anni, dell'Atletico Zarate, club di quinta
divisione che ha immediatamente stigmatizzato l'accaduto.
Ma il ripetersi in Argentina di incidenti e violenze, in
campo e fuori, di cui sono protagonisti giocatori del 'pianeta
ovale' ha indotto la federugby a prendere posizione e ad
annunciare che verrà varato "un programma di presa di coscienza"
per contrastare coloro che "sono la faccia crudele di un
flagello che riguarda la società in generale". "Dopo i fatti
pubblicamente conosciuti di violenze fisiche relazionate a
giocatori di rugby - è scritto ancora nella nota - , siamo
profondamente costernati e riteniamo necessario agire".
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