PORDENONE, 22 SET - Un'antologia di racconti, testimonianze, fumetti e fotografie: così Mitja Gialuz (patron della Barcolana) e Alessandro Mezzena Lona, coordinatori editoriali, hanno voluto omaggiare la Barcolana nell'anno della sua cinquantesima edizione. 'Barcolana, un mare di racconti' (Giunti) narra la doppia anima della manifestazione, così come di Trieste: una capitale culturale molto attenta allo sport, un crocevia legato al proprio territorio ma incapace di sentirsi davvero appartenente ad una nazione" ha spiegato a Pordenonelegge Mezzena Lona. "La Barcolana di Trieste è una manifestazione proteiforme: contaminazione è la parola chiave" ha aggiunto Gialuz. "Come in mare si può osservare lo spettacolo di grandi campioni a bordo di navi milionarie al fianco di imbarcazioni in cui si mangia e si beve in famiglia, anche nel volume abbiamo voluto mescolare una moltitudine di stili comunicativi". "La Barcolana, a dispetto di innumerevoli tentativi di imitazione, funziona solo a Trieste - ha spiegato infine Federica Manzon, autrice di uno dei racconti contenuti nella raccolta. "E per un motivo ben preciso: in nessun'altra città il mare è vissuto allo stesso modo da chiunque, indipendentemente dalla vita sulla terraferma, come un livellatore sociale", ha concluso. A fianco della Manzon, spiccano le penne di Claudio Magris, Boris Pahor e Paolo Rumiz.
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