Parco San Giuliano come un'enorme pentagramma sulle cui righe parallele scorrono le note delle cose più interessanti che offre oggi il mondo delle sette note, scevre dallo show business. Certo, mancano i big di richiamo, ma l'Home Venice Festival e' un'altra pagina della cultura musicale, l'altra faccia del rock. Quella non blasonata delle major, ma non per questo meno avvincente. La tre giorni fino al 14 luglio, il fronte dei riff, delle rollate, delle ballate, del ritmo cadenzato, degli umori giamaicani è qui. L'ambizione dell'organizzatore Amedeo Lombardi è quella di avvicinarsi ai grandi raduni epocali degli anni '60-'70. "Vorrei - confida - riproporre l'atmosfera di casa, il piacere dello stare insieme, una manifestazione in cui si vada oltre la musica proposta. Come Primavera Sound a Barcellona e Coachella in California " L'Home comunque è l'esplosione del rock giovanile e trasgressivo : tanto spazio a rock, reggae, hip hop, indie, rap e funky. "Cerco di proporre qualcosa di innovativo- aggiunge Lombardi -, una finestra sul mondo della musica, guardare alle tendenze ma anche anticiparle" Ed è un successo di pubblico soprattutto di adolescenti provenienti anche dalle regioni limitrofe: 15/20 mila previsti nei tre giorni. Una ottantina le band ospiti, 20-25 al giorno che tengono concerti fino alle ore piccole e che si passeranno il testimone nei quattro palchi: uno principale, altri due per gli artisti 'minori' è l'ultimo per i deejay set. Le esibizioni non hanno tradito le attese, con il live degli inglesi Editors forti di 2 milioni di dischi venduti: qui hanno sciorinato in perfetto rock indipendente le tracce di 'Violence' il loro sesto album. E a seguire altro rock sanguigno (e caldo) dei californiani i Rival Sons e il reggae in linea con i dettami marleyani di Alborisie e dei Mellow Mood. La tre giorni avrà altri protagonisti di una musica di tendenza, in un sapiente cocktail di generi: come la techno di Paul Kalkbrenner (ricordate 'Sky and sand?), le sonorità indie del romano Gazzelle, il rap del controverso statunitense, Young Thug, è quello di Ge' Pequeno, l'indie rock degli inglesi Bloc Party, i dj Cristian Effe e Spiller.
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