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Fondimpresa: così cambia la formazione nell'era digitale

Sempre meno lezioni frontali. Oggi la visita alla Fca di Melfi

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MELFI - Le innovazioni tecnologiche hanno profondamente cambiato, negli ultimi anni, i processi produttivi delle aziende. E anche i percorsi di formazione hanno dovuto adattarsi alla nuova era digitale, con una presenza sempre minore delle lezioni frontali e delle aule a vantaggio di smart glass (i visori 3d), simulazioni e "virtual area". Proprio per incrociare le necessità delle produzioni, degli operai e della domanda di mercato, Fondimpresa - il Fondo interprofessionale per la formazione continua di Confindustria, Cgil, Cisl e Uil - ha visitato oggi a Melfi (Potenza) lo stabilimento Fca, e in particolare la "Plant Academy", la struttura aziendale che finora ha formato più di 3.500 persone per oltre 150 mila ore.

I vertici e i dipendenti di Fondimpresa - con una delegazione dell'Anpal (l'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro), anch'essa invitata da Fca - hanno quindi "testato" sul campo i nuovi percorsi di formazione adottati da Fca, dove gli operai hanno modo di provare, in un ambiente virtuale, ciò che realmente accade ogni giorno sulle linee dello stabilimento lucano, dalla produzione e dal controllo dei componenti fino a ogni tipologia di "problem solving". Fondimpresa, in questo ambito, diventa anche il "trait d'union" tra le aziende, le necessità di un nuovo tipo di formazione e le normative che regolano il settore, portando avanti con le maggiori imprese italiane un percorso di trasformazione in base alle logiche della rivoluzione digitale: "Dobbiamo cambiare il modo di erogare formazione - ha spiegato il presidente di Fondimpresa, Bruno Scuotto - e quindi stiamo cercando di fare un passaggio importante, dalla formazione per il digitale al digitale per la formazione. Abbiamo avuto la spinta di tutte le più grandi aziende del Paese capendo che, accanto alla classica formazione con un docente, è sempre più importante e rilevante la presenza di nuovi sistemi con il digitale e le piattaforme moderne. Partiamo quindi, e non da oggi, con una proposizione di percorsi più vicini a queste esigenze".

Nuovi strumenti e modalità innovative che, rispetto alle lezioni frontali, oggi virano su virtual classroom, webinar, e-learning, ovvero su modelli di apprendimento più fluidi. E, così come le imprese sono chiamate ad adattarsi e a usufruire delle nuove tecnologie, anche le piattaforme di formazione hanno raccolto la necessità di un upgrade non più rinviabile. Il direttore generale di Fondimpresa, Elvio Mauri, ha infatti ricordato che "la formazione è un tutt'uno con la vita aziendale, e il digitale ha impattato fortemente su entrambe: noi cerchiamo di avvicinare sempre più strumenti, normative e metodologie a quelli che sono i bisogni e le attese delle imprese, e quindi ai bisogni e alle richieste formative delle imprese e dei lavoratori".
"Una delle attività collaterali che svolgiamo - ha invece evidenziato il direttore generale dell'Anpal, Salvatore Pirrone - è la verifica delle attività dei fondi interprofessionali per la formazione continua: non è una vigilanza di carattere ispettivo, ma è finalizzata a rendere migliore l'attività di formazione, e incanalarla verso percorsi virtuosi". C'è infine un aspetto legato anche alla burocrazia e alle norme che regolano il settore, ancorate però al vecchio modello di apprendimento. Per questo motivo, Fondimpresa si fa portatrice della richiesta, rivolta al Governo, di un aggiornamento del Testo unico che regola il settore, che oggi appesantisce un ambito che è sempre più veloce e "smart".

In collaborazione con:
Fondimpresa

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