"Il rischio oggi è quello della totale scomparsa" dei muretti a secco, "che testimoniano un perfetto e rispettoso connubio tra azione dell'uomo e ambiente". A parlare è il presidente del Cai di Massa Sauro Quadrelli. "Il Cai - racconta -, percorrendo i sentieri e le mulattiere e andando per monti, ha imparato a conoscere e apprezzare le prime opere costruite dall'uomo per attraversare le montagne. Manufatti che hanno un notevole interesse storico, artistico e paesaggistico. Sono muri a secco antichissimi, che servivano per i terrazzamenti, per la viabilità, per il pascolo, per trasportare il marmo a valle. I muri a secco non sono tutti uguali - continua- perché la loro caratteristica è essere costruiti con il materiale reperito in loco, che cambia a seconda delle montagne. Noi abbiamo, nella parte più alta della via Vandelli apuana esempi di muri a secco costruiti con materiale pregiatissimo, come il marmo bianco, che qui si trovava in grandi quantità". Di fronte al rischio della loro scomparsa, spiega sempre Quadrelli, "abbiamo pensato di far riacquisire gli elementi fondamentali delle metodologie costruttive, apprese anche da esperienze dirette, alle maestranze, e di rafforzare la sensibilità pubblica sui valori paesaggistici del nostro territorio, nella speranza che vengano programmati e finanziati progetti specifici. Un appello - conclude - va rivolto anche alle istituzioni: che si accorgano di questo problema e che ci aiutino a trovare fondi per salvare questo patrimonio".
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Fonarcom