"Il populismo è un'ideologia leggera, secondo la quale la società è divisa in due gruppi: da una parte c'è il popolo, concepito come virtuoso e omogeneo, dall'altra le élite, che attentano ai diritti, ai valori e ai beni del popolo". Lo ha detto al Festival dell'economia di Trento l'economista Antonio Spilimbergo, che, in un lavoro di analisi svolto con Tito Boeri e altri colleghi del Fondo monetario internazionale, ha cercato di capire cosa abbiamo in comune i fenomeni populisti che ci sono nel mondo. "Si tratta di un fenomeno di disintermediazione, frutto di una narrazione in cui il popolo, tradito dai partiti, è chiamato ad affidarsi ad un leader che capisca le sue necessità. Una narrazione - ha aggiunto Spilimbergo - che però porta a confondere la realtà con la percezione, con distorsioni che portano ad una diffusione incontrollata di false notizie". Dallo studio emerge inoltre come a votare per i partiti populisti siano gli individui con un basso livello di istruzione e non appartenenti ad associazioni. "Le associazioni forniscono identità e meccanismi di rappresentanza, creando responsabilità civile", ha spiegato Spilimbergo.
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Provincia di Trento