Cisco punta sull'Italia e sostiene il processo di digitalizzazione del Paese. Dopo il piano di investimenti da 100 milioni di dollari avviato nel 2016 insieme al governo italiano, "vogliamo continuare a sostenere il paese in questo percorso" di innovazione, annuncia il presidente e amministratore delegato di Cisco, Chuck Robbins. Rientrato dal World Economic Forum di Davos, Robbins è arrivato a Milano per l'inaugurazione del centro di innovazione sulla Cybersecurity realizzato da Cisco con l'obiettivo di porre la sicurezza cibernetica al centro del processo di digitalizzazione. "Ogni giorno intercettiamo e blocchiamo 20 miliardi di attacchi informatici nel mondo", segnala il numero uno del colosso statunitense, sottolineando che il focus è sulla cybersecurity. Ma l'attenzione di Cisco è rivolta anche all'occupazione, nella consapevolezza che "la digitalizzazione comporta anche grandi cambiamenti nel mercato del lavoro", precisa Robbins. Per questo, "vogliamo contribuire a fornire ai giovani le giuste competenze e a riqualificare la forza lavoro attuale affinché queste persone siano preparate per i posti di lavoro attuali e futuri". In Italia Cisco ha trovato "aziende dinamiche e aperte all'innovazione - ha detto Robbins -. La nostra esperienza in settori come quello manifatturiero dimostra che comprendono il valore della digitalizzazione e vi investono quando ne vedono i reali benefici". Sul fronte della cybersecurity però "le aziende italiane in questo momento non investono tanto", avverte la ministra dell'Innovazione Paola Pisano, riferendo che "le piccole imprese investono circa 3.000 euro l'anno e le grandi 20.000, 30.000 euro. E' davvero poco". Anche perché "un paese che vuole crescere digitalmente e non pensa alla sicurezza cibernetica è un paese che mette a repentaglio la sua economica, ma soprattutto la sua libertà". E' fondamentale dunque "aumentare la consapevolezza delle aziende e collaborare tra i diversi stakeholder". Il "Cybersecurity co-innovation center", primo in Europa dedicato a questo tema, punta proprio sulla collaborazione tra gli attori dell'ecosistema dell'innovazione. Situato all'interno del Museo Scienza e Tecnologia, almeno per quattro anni, il nuovo centro ha l'obiettivo di creare e testare nuove idee e progetti sviluppati insieme ad aziende, università e ai partner tecnologici con una logica di innovazione aperta. "Sette mesi dopo l'annuncio, prende vita una struttura in cui creare innovazione sui temi della sicurezza della privacy", spiega l'amministratore delegato di Cisco Italia, Agostino Santoni, convinto che questo "aiuterà a rafforzare l'Italia in un'area strategica per il suo futuro: la cybersecurity". Inoltre, il fatto di mettere la sicurezza al centro della digitalizzazione "si riflette positivamente su cittadini ed imprese, creando fiducia nello sviluppo tecnologico che è indispensabile per la crescita di un Paese". Il co-innovation center sarà poi connesso con gli innovation center su scala globale quindi "avremo la possibilità di condividere ed esportare buone pratiche". Gli spazi del nuovo hub milanese sono dedicati a sviluppatori e ricercatori, laboratori per lo sviluppo e verifica di soluzioni innovative, aree per incontri tematici, ma il centro si aprirà anche ai cittadini attraverso iniziative di formazione sui temi del digitale e della sicurezza. L'attività si concentrerà sulla sicurezza dell'Internet delle cose, sulla privacy dei dati e sulla sicurezza nei servizi dei cittadini, sulla protezione delle infrastrutture nazionali critiche. Quest'ultimo in particolare "è un tema cruciale su cui c'è tanto da fare per renderle robuste e resilienti ad attacchi cyber", spiega il responsabile innovazione di Cisco Italia, Enrico Mercadante. Altro tema rilevante è quello della privacy perché "i nuovi modelli di business digitali hanno bisogno di correlare tanti dati ma questo non può essere fatto a scapito della privacy delle persone".
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Cisco