Aumento del business, con un focus sui ricavi da commissioni, taglio dei costi e semplificazione della struttura e riduzione delle esposizioni deteriorate attraverso nuovo de-risking. Sono questi i "tre pilastri" su cui si regge il piano industriale di Bper. In primo luogo il piano, si legge in una nota, prevede uno sviluppo del business che si concentrerà "in particolare sui settori con un significativo contenuto commissionale, come Bancassurance, Wealth Management e Global Advisory Imprese, e con un'elevata marginalità, come il credito al consumo". Nel risparmio gestito la crescita media nel periodo 2018-2021 (Cagr) è attesa al 5%, i finanziamenti netti alla clientela cresceranno dell'1,6% e le commissioni nette del 3,6%. L' "incremento dell'efficienza operativa e la semplificazione", secondo pilastro del piano, produrrà una riduzione dei costi del 2,6% tra il 2018 e il 2026, portando il rapporto tra costi e ricavi al 59% nel 2021. Grazie all' "accelerazione del de-risking" e all' "ulteriore rafforzamento patrimoniale", l'npe ratio lordo scenderà sotto il 9% e il costo del rischio si attesterà a 60 punti base nel 2021, con un Cet1 ratio in area 12,5%.(
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BPER